La fiducia nei confronti dell’Unione Europea conquista la maggioranza relativa tra imprenditori e artigiani. Il 46,2% esprime un giudizio positivo mentre la quota di “sfiduciati” si ferma al 44%, gli indecisi al 9,8%. È quanto emerge da una indagine realizzata dalla CNA alla quale hanno partecipato oltre 1.600 imprese associate, un campione rappresentativo dei settori di attività, distribuzione geografica e per classe dimensionale d’impresa. Il 63% degli intervistati considera un fatto positivo l’appartenenza all’Unione Europa mentre per il 26,2% è negativo e per il 7,6% irrilevante.
Il livello di fiducia delle imprese verso le istituzioni europee è sostanzialmente stabile rispetto alla rilevazione in occasione delle elezioni per l’Europarlamento del 2019 ed è leggermente superiore al 43% dell’ultima indagine dell’Eurobarometro presso l’opinione pubblica italiana.
Più in dettaglio si osserva che la fiducia tende a crescere tra le imprese più strutturate (53,5% tra quelle con più di 10 addetti) e soprattutto nelle imprese del Mezzogiorno (55,3%).
L’indagine inoltre ha rilevato il sentiment degli imprenditori su alcuni ambiti di possibile evoluzione dell’azione comunitaria. Il rafforzamento della politica estera comune incontra il favore del 66,6% degli intervistati, il 68,5% per quanto riguarda la politica energetica. Oltre tre imprenditori su quattro sostiene l’esigenza di una difesa comune a livello europeo. Davanti a temi specifici emerge una maggiore percezione del ruolo che l’UE potrebbe o dovrebbe svolgere.