Finalmente si è concluso l’iter legislativo della cosiddetta legge “salva bambini” che fa scattare l’obbligo dei seggiolini antiabbandono a bordo delle auto. Il seggiolino dovrà avere una serie di caratteristiche: un dispositivo di allarme, costituito da uno o più elementi interconnessi, la cui funzione principale è quella di prevenire l’abbandono dei bambini di età inferiore ai 4 anni di età. Il dispositivo potrà essere integrato all’origine nel seggiolino, oppure una dotazione di base o un accessorio del veicolo, ricompreso nel fascicolo di omologazione del veicolo stesso oppure un sistema indipendente dal seggiolino stesso e dal veicolo. Si tende perciò ad ampliare il più possibile il numero di dispositivi, molti già in commercio. Fondamentale l’allegato A9 al decreto che prevede le caratteristiche funzionali essenziali. Il dispositivo dovrà segnalare l’abbandono del minore mediante l’attivazione di un allarme che dovrà attirare l’attenzione del conducente tempestivamente attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici, percepibili all’interno o all’esterno del veicolo.
È del 2013 il primo dispositivo antiabbandono disponibile al mondo, si tratta di Remmy CarBabyAlert sviluppato da un’azienda bolognese associata a CNA, che recentemente è stata premiata dalla Commissione europea nell’ambito del primo “Product Safety Award”, un premio europeo per la sicurezza dei prodotti.
Michele Servalli, fondatore e Ceo della società Remmy s.r.l., ha ricevuto il premio Gold nella categoria “Sicurezza dei prodotti per l’infanzia”, che consiste in un marchio di garanzia con il sigillo dell’UE da poter spendere sul mercato.
Il dispositivo inventato da Servalli è un sensore di pressione che si collega all’accendisigari dell’auto e ha una piastrina da inserire sotto il seggiolino che rileva la presenza del bambino. Con un segnale sonoro avverte sia se il bambino non è bloccato bene e si muove, sia quando si spegne il motore, per ricordare che in macchina c’è ancora il bambino.
“Quando sei anni fa lanciammo Remmy CarBabyAlert, nessuno parlava di questo problema (l’abbandono in auto dei bambini) e nessuno sembrava intenzionato ad affrontarlo – spiega Michele Servalli in una intervista a un quotidiano – quando abbiamo capito che la nostra soluzione era fattibile, non ce la siamo sentita di restare con le mani in mano e ci siamo buttati anima e corpo in questa avventura, e in meno di 5 mesi abbiamo lanciato il primo dispositivo antiabbandono disponibile al mondo.”