La brusca frenata dell’inflazione registrata a ottobre dall’Istat è senz’altro un segnale positivo. A contribuire in maniera decisa al rallentamento è stato il Patto anti inflazione che ha messo insieme l’intera filiera produttiva e commerciale, senza dimenticare le misure nel settore dei carburanti. A trainare il contenimento sono stati, infatti, proprio i prodotti energetici.
La situazione, però, non lascia spazio a un eccessivo ottimismo. Non solo, infatti, la crescita dei prezzi su base annua rimane elevata ma i prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, vale a dire i prodotti a più alta intensità di consumi, i prodotti base indispensabili al consumatore medio, continuano a sopravanzare l’andamento dell’inflazione generale. Né spinge all’ottimismo la situazione internazionale, la guerra in Ucraina, ma soprattutto le tensioni in Medio Oriente che potrebbero “infuocare” il prezzo di petrolio e gas. Insomma, ci sembra presto per poter cantare vittoria nella battaglia contro il caro prezzi anche se una importante battaglia è stata vinta. Tanto più che gli aumenti molto cospicui già registrati sono ormai incorporati nei prezzi di beni e servizi. E ci rimarranno.