Se il 2024 si conferma essere un anno di transizione per l’economia lombarda, per il 2025 le prospettive sono di una crescita moderata, con segni positivi in molti indicatori chiave. Le prospettive denotano una ripresa seppur non decisa, con il Pil che nel 2025 dovrebbe far registrare un +1,5%. Stesso valore per i consumi +1,5%, mentre gli investimenti si fermano allo +0,7%, uno degli indicatori più in frenata negli ultimi due anni. Sono questi alcuni dei numeri forniti da CNA Lombardia nel quarto focus sull’andamento dell’economia regionale, realizzato dal Centro Studi Sintesi.
Le proiezioni aggiornate per la Lombardia delineano dunque nel 2024 una crescita economica leggermente superiore all’anno precedente con un Pil che fa segnare +1,1%; tale tendenza dovrebbe ulteriormente consolidarsi nel 2025, con un Pil in aumento di 1,5%. Nel 2024 sempre la crescita economica regionale dovrebbe far registrare un +6,7% rispetto al dato pre-pandemico, a fronte di un +4,4% atteso in ambito nazionale. Resta evidente come lo stallo dell’economia tedesca costituisca un fattore di rischio per le prospettive di crescita lombarde e nazionali. In Germania il Pil 2023 ha fatto segnare un -0,3% e le prospettive per l’anno in corso non sono affatto positive (+0,1%). Preoccupa, in particolare, la flessione del valore aggiunto manifatturiero tedesco, che dura da tre trimestri consecutivi (-4,7%) nel primo trimestre 2024. Tale evidenza va interpretata alla luce del fatto che la Germania rappresenta il 12,3% dell’export lombardo.
“Abbiamo sensazioni per così dire tiepide”, sottolinea il presidente di CNA Lombardia, Giovanni Bozzini. “Tre mesi fa avevamo parlato di ‘tenue’ crescita. Sembra che le cose stiano migliorando, anche sul fronte del Pil e dei consumi. Ma gli investimenti sono sempre molto in frenata rispetto al biennio precedente”.
Sul fronte consumi le note positive non mancano, almeno in prospettiva. Nel corso del 2024 rallenta ulteriormente la loro ripresa in Lombardia (+0,5%); diversamente, le proiezioni per il 2025 appaiono più confortanti, +1,5%. La modesta crescita per l’anno in corso dovrebbe essere comunque sufficiente per superare il livello di consumi del 2019 (+1,2%). Situazione differente sul fronte degli investimenti in Lombardia, dove dopo anni di crescita vigorosa, nel 2024 sembrano destinati a rallentare sensibilmente (+1,4%), sia rispetto al 2023, sia riguardo alle stime della scorsa primavera. La frenata dovrebbe proseguire anche nel 2025 e per questo Banca d’Italia ha spiegato tale tendenza con gli elevati costi di finanziamento e con il forte ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni.
Il dato che però lascia meno tranquilli è l’evidente flessione dell’export nel primo trimestre 2024, -3,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quasi tutti i comparti fanno registrare segni negativi, in particolare metallurgia (-10,6%) e moda (-8,9%). Si osservano dinamiche positive, invece, per agroalimentare (+3,7%) e meccanica (+1,5%). Questa la situazione a livello provinciale: solo Lodi (+14,3%) compie un balzo notevole, mentre Pavia (+0,5%) e Varese (+0,3%) resistono col segno più. In calo, invece, Brescia (-8,6%), Cremona (-8,4%), Lecco (-7,3%), Bergamo (-5,8%), Mantova (-5,5%), Como (-4,9%), Milano (-2,6%), Sondrio (-0,5%), Monza e Brianza (-0,1%).