“Per aprire una gelateria sono necessari fino a 73 adempimenti, con 26 enti diversi e un costo di 13mila euro, secondo un’accurata ricerca svolta dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa. I sei miliardi del contratto di programma con l’Anas dovevano esser erogati entro 90 giorni. Ne sono passati più di 900. E tutto ciò senza che la procedura abbia superato gli scogli del Cipe, dei diversi ministeri, della Corte dei conti, dei pareri parlamentari”. L’autorevole professore Sabino Cassese, in un editoriale pubblicato sul Corriere della Sera, affronta il tema della modernizzazione dello Stato e sottolinea il paradosso che tutti “invocano una migliore macchina statale ma nessuno vi pone mano, anche se non vi sono costi”.
Il giudice emerito della Corte costituzionale prende spunto dall’Osservatorio burocrazia realizzato dalla CNA per ricordare che “l’elenco degli interventi necessari e urgenti è noto: accelerare i pagamenti dell’amministrazione, ridurre il numero delle stazioni appaltanti, abbreviare i tempi delle valutazioni ambientali, non scaricare sui cittadini l’onere di raccogliere da un’amministrazione certificati da esibire a un’altra amministrazione, modificare le norme sul subappalto e così via”.
“Queste riforme non richiederebbero referendum, sono reclamate a gran voce tutti i giorni, ma senza successo”. Cassese indica i motivi per cui queste riforme non si fanno. “Il primo motivo riguarda il governo: le riforme necessarie non costano, ma non rendono alla politica. Richiedono tempo per essere attuate e producono risultati nel medio-lungo perido, un arco temporale che va al di là degli obiettivi di qualunque politico di oggi”. Il secondo motivo coinvolge il Parlamento, “un organo che pensa di risolvere problemi complicati con la bacchetta magica della legge, mentre un migliore rendimento dello Stato è semmai legato a un minore numero di leggi, e a leggi di principio piuttosto che di dettaglio”.
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Qui puoi leggere anche la notizia sul nostro Osservatorio burocrazia sul Corriere a firma Gabanelli e Querzè.