Come volevasi dimostrare. Mentre a sentire gli operatori telefonici sembrava che le interferenze LTE ai danni del digitale terrestre TV fossero un fastidio limitato e arginabile, dalla stampa specializzata arrivano notizie di tutt’altro tenore che confermano i problemi da sempre denunciati da CNA Installazione Impianti.
Il magazine online Key4biz rivela infatti che il numero di casi di interferenza è in netta ascesa: “Per farsi un’idea – scrive il magazine – basti pensare che nel 2015 le segnalazioni di disturbo del segnale del digitale terrestre al call center Help Interferenze della Fondazione Ugo Bordoni (FUB) sono passate dalle 100 al mese a gennaio a più di 300 al mese a settembre, ottobre, novembre e dicembre”.
L’incremento è dovuto principalmente alla crescita del traffico 4G che è destinato ad aumentare di pari passo con la crescente diffusione di smartphone e tablet. Se nei primi tempi del passaggio delle frequenze le interferenze ascrivibili all’LTE erano relativamente poche perché il traffico 4G era ancora esiguo, da qualche tempo il problema è sensibilmente aumentato e con esso le segnalazioni da parte dei cittadini.
“E’ pertanto evidente – afferma Carmine Battipaglia, Presidente Nazionale CNA Installazione Impianti – che l’installazione dei filtri per la mitigazione delle interferenze non possa in alcun modo essere considerata, come afferma il D.M. n. 165/2013, un intervento di manutenzione ordinaria”. Infatti, ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. d) del DM 37/08, l’ordinaria manutenzione è definita come “gli interventi finalizzati a contenere il degrado normale d’uso, nonché a far fronte ad eventi accidentali che comportano la necessità di primi interventi, che comunque non modificano la struttura dell’impianto su cui si interviene….”.
In sostanza, il D.M. n. 165/2013 prevede che gli interventi di mitigazione possano essere effettuati da chiunque, anche da persone assolutamente prive delle necessarie competenze (la manutenzione ordinaria non richiede l’abilitazione ai sensi del DM 37/08), con tutte le evidenti e gravi conseguenze che ne derivano, per cui qualificare questi interventi come “attività di manutenzione ordinaria” lede non solo l’interesse pubblico alla sicurezza degli impianti e l’interesse degli utenti alla loro funzionalità, ma anche gli interessi delle aziende che svolgono professionalmente l’attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici e sono abilitate come prevede il DM 37/08.
Nel testo del Decreto, in tema di mitigazione delle interferenze del nuovo segnale LTE, si parla esplicitamente di “eventuale installazione di un filtro che deve rispettare le caratteristiche tecniche specificate nella Guida CEI 100-7”, cioè di un filtro non presente nell’impianto. Tra l’altro, l’installazione del filtro interdice in forma permanente il passaggio dei canali televisivi nella banda 800 MHz configurandosi di fatto come una vera e propria modifica dell’impianto stesso.
“Al di là del fatto che l’installazione di un filtro trasforma ed amplia la struttura dell’impianto e non può essere considerata un intervento atto a contenere il normale degrado di un impianto, né tantomeno un primo intervento atto a far fronte ad eventi accidentali – sottolinea il Presidente degli installatori CNA – tale operazione deve essere ritenuta a tutti gli effetti quantomeno un intervento di manutenzione straordinaria e, come tale, soggetta alle prescrizioni del DM 37/08 che prevedono l’obbligo del committente di affidare i lavori ad una impresa abilitata con il relativo rilascio della Dichiarazione di Conformità. Su questa vicenda – conclude Battipaglia – abbiamo sostenuto il ricorso al TAR promosso da diverse nostre imprese a tutela dei legittimi interessi delle imprese associate”.