Allarme per il prezzo del pane e della pasta. Rischio rincari fino a un euro al chilo per il pane e la pasta artigianale e di cinquanta centesimi per la pasta industriale. E’ l’allarme che lancia CNA Agroalimentare Marche.
“Proponiamo – afferma Giovanni Bertulli, presidente di mestiere Pastai Dolciari e Panificatori della CNA Marche –un’azione di vigilanza sui prezzi all’ingrosso per evitare operazioni speculative sulle materie prime, che potrebbero provocare la crisi delle aziende di panificatori e pastai marchigiani, che fanno della qualità un elemento imprescindibile delle loro produzioni”.
CNA Agroalimentare Marche intende sensibilizzare l’assessore regionale all’Agricoltura, Mirco Carloni, affinchè appoggi la richiesta delle associazioni di categoria, al ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, di aprire un ‘Tavolo grano’ che valorizzi i prodotti cerealicoli dal campo alla tavola, unendo i produttori agricoli, le aziende molitorie, i pastifici e le imprese della panificazione.
“Il costo medio del frumento – dichiara Gabriele Di Ferdinando, coordinatore CNA Agroalimentare Marche – è salito del 35% a causa del calo della produzione mondiale di 33,1 milioni di tonnellate nel 2021. Nelle Marche la produzione del frumento è scesa tra il 2019 e il 2021 dell’8 per cento, passando da 489 mila a 450mila tonnellate.”
Una beffa, se pensiamo che il mondo si sfama ancora con i grani del marchigiano Strampelli, il genio della genetica cerealicola, vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900, che dalle nostre montagne (era di Crispiero, frazione di Castelraimondo, in provincia di Macerata), fornì spighe a mezzo pianeta.
Intanto consumiamo sempre più pasta. Lo scorso anno, forse anche perché siamo rimasti più tempo in casa, ogni marchigiano ha consumato 23,5 chili tra spaghetti, fusilli e penne. E si preferisce la pasta artigianale, prodotta con i nostri grani. Lo scorso anno vendita e incasso di questo tipo di pasta sono aumentati del 18 per cento. Fino ad oggi il prezzo medio è stato di 1,39 ero al chilo, ma quest’inverno si potrebbero superare i due euro al chilo. Un rincaro che impatterà su tutte le famiglie, perché colpirà un bene di largo consumo. Un po’ come il pane, che oggi nelle Marche costa mediamente 3,1 euro. Un prezzo che è destinato ad aumentare, visti gli aumenti del 9,9 per cento del grano duro e del 17,7 per cento di quello tenero, mentre si attendono per la fine del mese balzi a doppia cifra per quanto riguarda le farine. Senza contare i costi di gas, acqua, energia elettrica e trasporti.
“Rischiamo una situazione insostenibile – conclude Bertulli – perché a queste condizioni, i panificatori non ce la possono fare a non aumentare i prezzi al dettaglio. Ancora gli aumenti dei prezzi all’ingrosso non sono stati trasferiti sul filoncino di pane. Ma non potrà durare a lungo”. Intanto i panifici marchigiani, tra giugno 2019 e giugno 2021 sono scesi da 706 a 685 mentre i pastifici sono diminuiti da 328 a 316.
Per leggere altre notizie legate al settore agroalimentare clicca qui.
Ottimo lavoro grafico ed ottimi contenuti