Quale futuro per Matera nel 2020, a conclusione di un evento vissuto alla grande come capitale europea della cultura?
Leo Montemurro, presidente della CNA Lucana, in un’intervista rilasciata al “Quotidiano della Basilicata e Murge“, risponde a questa domanda, in termini di temi turistici e cittadini e indica la strada da seguire e le azioni da intraprendere per sfruttare al meglio il brand “Matera”.
“Arrivati al 2020, sul versante turistico, la prima azione vera da fare è avviare ragionamenti con parte pubblica e privata per definire cosa fare. Cominciare a programmare le azioni sul turismo” sottolinea Montemurro.
In questa ottica, CNA si fa promotrice di azioni che possono portare alla realizzazione di una piattaforma in grado di accogliere le esigenze degli operatori, per una programmazione turistica che sfrutti la scia degli effetti dell’eredità del 2019.
Una scia che, secondo Montemurro, continuerà a produrre effetti per altri 2-3 anni e che va sostenuta con azioni a livello locale, sfruttando in un futuro a breve-medio termine le competenze sviluppate in seno all’esperienza di Matera “capitale europea della cultura”, prendendo ad esempio gli eventi organizzati nella galleria CNA di Piazza Duomo.
L’altra strada da seguire è l’utilizzo del marchio “Matera”. “L’idea iniziale era quella di promuovere il brand Matera in sinergia con quello della Basilicata. Matera è certamente la porta d’ingresso del turismo lucano e da qui bisogna partire. Oggi Matera è tra le prime 10-15 mete turistiche nazionali. Per cui bisogna puntare su un brand che già c’è perché la città trascina a livello turistico l’intera Basilicata. E questo si può fare costruendo relazioni a livello provinciale e regionale”, conclude Montemurro.