”Va messo in piedi il più importante processo di efficientamento del Paese della storia repubblicana. Un processo di sburocratizzazione, di messa in agilità di un Paese che ha potenzialità inespresse e che non cresce da vent’anni. Noi siamo a disposizione con tutte le nostre idee e capacità, come CNA, per dare al paese questo tipo di risposta”. Così Sergio Silvestrini, segretario generale CNA, nel corso del webinar organizzato da CNA Imola sul tema “Economia, Lavoro e Sicurezza: sostegno, sviluppo e innovazione in Emilia Romagna”. All’incontro, che si è svolto online, hanno partecipato il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, la presidente della V Commissione regionale,Francesca Marchetti. Padroni di casa, Paolo Cavini e Ornella Bova, presidente e direttore di CNA Imola.
Meno burocrazia, più innovazione, formazione e rappresentanza
“Il Paese ha bisogno di buoni esempi, come quello della classe imprenditoriale che deve portare casi di successo. C’è bisogno di discontinuità. A partire dall’innovazione, dalla formazione e anche dalla riscoperta del ruolo della rappresentanza” ha esortato Silvestrini che sull’Europa ricorda: “Speriamo che a questo punto sappia fare l’Europa: è la sua ultima grande occasione”. Il segretario generale ha ribadito la necessità di metter mano a tutte le grandi riforme, che sono a costo zero e sarebbero altamente efficaci e efficienti. Una su tutte: quella per semplificare la burocrazia.
Una crisi senza precedenti
“Stiamo attraversando una crisi totale, senza precedenti. Per natura, per la rapidità con la quale ha toccato il mondo intero” ha ricordato Silvestrini. “Senza precedenti per la sua ampiezza, che ci ha trovati impreparati. Ha trovato impreparato il mondo. Ma penso che nonostante le incertezze iniziali il nostro Paese abbia ritrovato il senso della comunità, del rispetto delle regole. Abbiamo vissuto un’esperienza drammatica, ma con orgoglio. È giusto riconoscerlo. Soprattutto verso chi è stato al fronte, medici infermieri e strutture sanitarie”. La fine non è dietro l’angolo: “Non abbiamo vinto. Siamo ancora all’interno di questa sfida. Le cose stanno migliorando, ma dobbiamo essere prudenti. Abbiamo riscoperto il senso della presenza di uno Stato, di una comunità. Vanno rivalutati asset e valori che avevamo in qualche modo dimenticato. Dobbiamo affrontare, in termini nuovi, processi di cambiamento del nostro Paese”.
E ora bisogna correre
E ora bisogna correre. Per recuperare posizioni, “nel 2021 il nostro Paese deve crescere al ritmo formidabile, sconosciuto in passato. Per farlo serve il più grande piano di infrastrutturazione”. Quanto all’ecobonus,“ è una misura importante” ha ricordato Silvestrini, perché “indica una strategia, l’idea di una riqualificazione non solo energetica, ma del paesaggio, di una modernizzazione del sistema abitativo. Dobbiamo riqualificare e riproporre l’idea del sistema paese. Confidiamo nelle risorse europee per il turismo, risorsa fondamentale per tanti territori”. La parola d’ordine è “semplificare”: “Deve essere privilegiato l’ex post all’ex ante, favoriamo l’autocertificazione, si passi dalle dieci alle cinque procedure. Diventiamo europei in questo. Artigiani e piccoli imprenditori questo si aspettano. La burocrazia disincentiva gli investimenti.E allora è importante muovere i grandi e i piccoli appalti, peraltro immediatamente cantierabili”.
Il decreto Rilancio
Quanto alle misure del Governo per fronteggiare l’emergenza, Silvestrini ha ricordato: “Abbiamo definito il decreto rilancio, più che di rilancio, decreto“ristoro”. Lo abbiamo giudicato positivamente per le sue dimensioni. Abbiamo dato molti suggerimenti che sono stati accolti ma la variabile velocità sarà fondamentale. Dare subito alle imprese le risorse promesse. Tutte le imprese, in particolare però alcuni settori, stanno vivendo una fase drammatica. Per questo oltre al ristoro serve dare al paese una visione, una strategia di sviluppo”. Infine, un invito alla politica: “E necessario riscoprire il valore delle imprese e in particolare delle. Non solo ristorandole, ma rianimandole, a partire da una offerta adeguata di credito. Contiamo che le misure varate dal governo trovino una risposta più rapida e positiva da parte del sistema bancario. Le imprese e gli italiani in generale hanno bisogno di certezze.
Conflitti di competenze
Questi mesi sono stati stimolatori di conflitti di competenze, di confusione, che non hanno fatto e non faranno bene. La classe dirigente deve avere uno slancio in grado di dare al paese obiettivi, ambizioni. Se non lo facciamo adesso, mettendo insieme quello che abbiamo, quando dovremmo farlo?”. La grande sfida, ha concluso il segretario generale, oggi è sintetizzata in un “grande Piano Marshall, che si fondi su efficientamento, sburocratizzazione e semplificazione fiscale. Non sono passi facili, ogni scelta porta con sé amici e nemici, ma una classe dirigente degna di questo nome, questo deve fare. Deve fare conto con quello che ha. Abbiamo a cuore tutti la salvezza, il rilancio forte del Paese, al quale dobbiamo voler bene. Perché ce lo meritiamo” ha concluso.
La crisi sul territorio
Il presidente di CNA Imola, Paolo Covini, ha ricordato come oggi le imprese si trovino in una situazione complicata: “minor produttività, minori guadagni, maggiori costi, avranno sin forte impatto soprattutto sulle imprese di piccole dimensioni, quelle che noi rappresentiamo. Ecco allora che il mondo della rappresentanza deve mettere in atto sistemi e soluzioni per non perdere pezzi importanti del mondo imprenditoriale. A partire dal credito, rafforzando i consorzi di garanzia”. Ornella Bova, direttore di CNA Imola, ha ribadito la necessità di “trovare nuovi paradigmi, riorganizzare processi interni ed esterni. La formazione dei nostri imprenditori è necessaria per poter affrontare la nuova fase di transizione”.
Un appello raccolto dal presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini: “La Fase 2 presuppone una ripartenza progressiva, con grande equilibrio ed efficacia”. Le imprese hanno bisogno di liquidità, ha riconosciuto Bonaccini, per far fronte alle spese correnti, ma c’è bisogno anche di una visione, di far ripartire gli investimenti. Una visione prospettica che si fonda proprio su “quel Piano Marshall che CNA è disposta a fare”. Gli strumenti sono quelli di garanzia e mutualità per le imprese, e soprattutto “i grandi investimenti, a partire dai fondi europei di programmazione per il 2021-2027, oltre ad aver chiesto di poter avere accesso ai fondi delle precedenti programmazioni, inutilizzati.
L’unione delle forze del mondo della rappresentanza e delle istituzioni possono fare la differenza.