CNA Trentino Alto Adige, insieme a CNA Fita regionale, sostiene la proposta di Autostrada del Brennero Spa che, in partenariato con le Agenzie per l’ambiente di Bolzano e di Trento, l’Università di Trento, l’azienda locale Cisma e Noi Techpark Alto Adige, ha concluso i 5 anni di sperimentazione del progetto europeo BrennerLEC (Lower emissions corridor).
In particolare, la CNA regionale vuole evidenziare uno dei tre risultati raggiunti, ovvero la riduzione del 10% delle concentrazioni di NO2 a bordo autostrada grazie alla riduzione della velocità di percorrenza da parte dei veicoli, non obbligata ma consigliata.
“Le stime illustrate dall’Ufficio aria e rumore dell’Agenzia provinciale per l’ambiente di Bolzano – afferma il presidente della CNA regionale, Claudio Corrarati – evidenziano la possibilità di andare oltre il 10% di riduzione dei biossidi di azoto NO2 se venisse applicato, a patto che la normativa nazionale lo consenta, il limite dei 90 kmh nel tratto di autostrada che attraversa la città di Bolzano ai fini della tutela della salute pubblica, misura peraltro replicabile lì dove l’A22 lambisce o attraversa grandi centri urbani, come avviene a Bressanone-Varna, Vipiteno, Trento e Rovereto. Il Comune di Bolzano, e ove possibile le Amministrazioni dei grandi centri urbani alle prese con i divieti di circolazione dei veicoli Diesel per abbattere gli NO2, insistano, insieme ad Autobrennero e Province Autonome di Trento e Bolzano, affinché il progetto BrennerLec diventi strumento prezioso per tenere basso il livello di inquinamento provocato da chi percorre il tracciato autostradale”.
I benefici sull’inquinamento in termini di emissioni di NO2, secondo la CNA regionale, consentirebbero al Comune di Bolzano e a tutti i centri urbani che rischiano di sforare i limiti previsti dai programmi per la riduzione dell’inquinamento di NO2 2018-2023, di attivare soluzioni come il progetto Move-In (Monitoraggio dei veicoli inquinanti) sperimentato a Milano, il quale prevede che i veicoli diesel Euro 4 possono ottenere una deroga al divieto di circolare in funzione del loro effettivo utilizzo grazie all’installazione di una “scatola nera” ed un servizio di rilevamento a basso costo. I veicoli Euro 4 diesel iscritti al progetto milanese Move-In possono percorrere fino a 10mila km all’anno.
“Nel parco mezzi di artigiani e le piccole imprese – spiega Corrarati – ancora oggi il 20% dei veicoli è Diesel Euro 4 e percorre meno di 10mila km/anno. Sostituire questi mezzi sarebbe molto costoso per le aziende. Un mix di misure, dal progetto BrennerLec alla scatola nera, consentirebbe di non zavorrare le piccole aziende di costi al momento insostenibili”.