Si concentrano nelle micro imprese i posti vacanti nell’industria e nei servizi. Su cento posizioni lavorative scoperte ben 39 riguardano le imprese con meno di dieci dipendenti.
E’quanto emerge dal rapporto trimestrale dell’Istat sul mercato del lavoro che nell’ultima edizione presenta una novità importante. Per la prima volta l’Istituto statistico diffonde le serie del tasso di posti vacanti e degli indici delle ore lavorate relativi a tutte le imprese con dipendenti, estendendo così il campo di osservazione rispetto alla tradizionale copertura delle sole imprese con almeno dieci dipendenti.
La lettura delle nuove serie mostra elementi di particolare significato.
Nel 2018 le posizioni lavorative nelle imprese con meno di dieci dipendenti sono il 29% del totale dell’economia (industria e servizi). Le ore lavorate mostrano un grado di copertura molto simile, pari al 27%. Mentre per i posti vacanti le micro imprese coprono il 39% del totale per l’intera economia.
Il fenomeno dei posti vacanti continua a espandersi ed evidenzia le difficoltà di reclutamento da parte del tessuto delle imprese e in particolare di quelle più piccole e in determinati periodi dell’anno. La rilevazione dell’Istat segnala infatti che nel primo trimestre dell’anno in corso il tasso di posti vacanti raggiunge il nuovo massimo storico (la rilevazione è iniziata nel 2010). Per le imprese con oltre dieci dipendenti (industria e servizi) sale all’1,3% mentre per il totale delle imprese si attesta all’1,7%.
Più in dettaglio la situazione è più complicata nel settore dei servizi rispetto all’industria. Sempre nel primo trimestre dell’anno il tasso di posti vacanti nel complesso dell’economia sale al 2% nei servizi rispetto all’1,8% dello stesso periodo dell’anno scorso. Nell’industria invece è stabile all’1,4%. Valori che si riducono limitando il campo di osservazione alle imprese con oltre dieci dipendenti: 1,1% per l’industria e 1,4% per il settore dei servizi.
Le differenze maggiori tra le due serie (totale delle imprese e quelle con oltre dieci dipendenti) si osservano nei primi mesi dell’anno e corrispondono a picchi stagionali in alcuni specifici segmenti di attività, più pronunciati per le imprese con meno di dieci dipendenti.