Misure urgenti per il settore moda: è quanto chiedono CNA Federmoda e Confartigianato Moda – in una lettera inviata al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso; al Ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone e al Presidente Abi, Antonio Patuelli – a seguito degli incontri nell’ambito del Tavolo Nazionale della Moda del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per analizzare il particolare stato di difficoltà del settore.
I due presidenti delle Federazioni Moda di CNA e Confartigianato, Marco Landi e Moreno Vignolini, avanzano alcune proposte per sostenere il settore nel breve periodo e per sviluppare azioni di rilancio nel medio termine.
“Il settore sta soffrendo fortemente anche a causa di uno scenario internazionale denso di incertezze – dichiara il Presidente Nazionale CNA Federmoda, Marco Landi – una problematicità che coinvolge l’intera filiera”. “Già ad inizio anno avevamo sollevato la necessità di porre una particolare attenzione al settore registrando i fermi produttivi che interessavano anche grandi brand e che di conseguenza ricadevano sul nostro sistema produttivo compromettendone la tenuta. Ora è giunto il momento di dimostrare se come Sistema Paese crediamo a questo settore e siamo disposti ad investire istituzionalmente”, continua Landi.
“La moda – commenta il Presidente di Confartigianato Moda Moreno Vignolini – è uno dei settori che non ha mai beneficiato di misure specifiche. Non abbiamo ancora toccato il fondo ma le prospettive per i prossimi mesi sono di forti difficoltà e potrebbero mettere a rischio intere filiere produttive. Se vogliamo tutelare il Made in Italy dobbiamo obbligatoriamente salvare l’artigianalità che ne è da sempre il DNA. Le nostre proposte sarebbero un importante aiuto a raggiungere questo obiettivo”.
Le due associazioni propongono la sospensione dei versamenti contributivi ed erariali per 12 mesi a partire dal 1° giugno prossimo e il rientro graduale dei contributi e delle imposte dovute attraverso 4 rate trimestrali a tasso zero di cui la prima al 30 giugno 2025.
Secondo intervento richiesto è la CIG in deroga a valere per tutte le tipologie di imprese della moda per 6 settimane sotto e sopra i 15 dipendenti e /o il rifinanziamento degli Enti bilaterali.
Terza proposta è l’esenzione delle quote di partecipazione alle manifestazioni di ICE Agenzia fino al 31 luglio 2025.
Quarta: tramite il fondo per il Made In Italy prevedere finanziamenti per liquidità a tasso 0 o calmierato rimborsabili in 6 anni a copertura del 20% dell’indebitamento, inoltre eventuali sospensioni prestiti bancari o Simest o Sace rateizzate in coda ai finanziamenti o, in alternativa o aggiunta, la rimodulazione dei finanziamenti in corso nei termini stabiliti e definiti per Legge, inserendo la possibilità di inserire o ricalcolare un periodo di preammortamento di massimo 12 mesi, sempre nei termini previsti dalla Legge.
Quinto intervento auspicato è la risoluzione tramite annullamento dell’annosa questione del recupero del credito di imposta per ricerca e sviluppo per le Pmi della moda per le imprese che hanno utilizzato il credito d’imposta campionari per il quale, sino alla risoluzione n. 41 del 2022 era confermata la circolare del MiSE n. 46586 del 2009 che prevedeva, per i costi di alcune fasi di realizzazione del campionario, l’ammissibilità al credito d’imposta.
Per CNA Federmoda e Confartigianato Moda e inoltre servirebbe un contributo per rafforzare le posizioni di mercato e il consolidamento dei progetti d’investimento in marketing, digitalizzazione, sostenibilità ambientale e aggregazioni di imprese. Il contributo a fondo perduto ammonterebbe a 300mila euro e sarebbe finalizzato al rinnovamento del parco tecnologico delle imprese, per la registrazione di nuovi marchi, sviluppo di indagini di mercato, consulenza commerciale e consulenza/certificazioni sulla sostenibilità ambientale, implementazione dei processi digitali a favore di imprese che attivino accordi di aggregazioni, che vedano coinvolte almeno tre imprese. In particolare, si favoriranno progetti legati alla filiera a monte del settore improntati ad aggregazioni di carattere orizzontale.