Due imprese bolognesi su tre hanno usufruito della moratoria sui prestiti e chiedono che questa venga prorogata anche oltre il 30 giugno, come prevede la Legge di Bilancio. Stesso discorso per i finanziamenti di liquidità garantiti dallo Stato: due imprese bolognesi su tre li hanno utilizzati e chiedono che ne venga allungata la durata. Sono questi i risultati più significativi di un sondaggio realizzato da CNA Bologna su un campione di un migliaio di piccole imprese bolognesi.
“Questi interventi relativi al credito hanno dimostrato di essere importanti ed efficaci – commenta Claudio Pazzaglia, direttore CNA Bologna –. Insieme agli ammortizzatori sociali sono state le azioni che più hanno contribuito a contenere gli effetti negativi generati dalla pandemia sul sistema produttivo del nostro Paese. Ma alla luce delle persistenti difficoltà riteniamo debbano essere prorogate tanto la moratoria, quanto il potenziamento del sistema delle garanzie e servono, da subito, strumenti innovativi atti a favorire la rinegoziazione dei debiti”.
Una richiesta, peraltro, che trova d’accordo l’Associazione Bancaria Italiana: in Commissione Finanze la stessa Abi ha ribadito la necessità che queste misure a sostegno dell’imprenditorialità rimangano in vigore per tutta la durata dell’emergenza sanitaria o comunque per tutto il 2021.
CNA Bologna nel suo sondaggio ha chiesto alle imprese se hanno usufruito della moratoria sui prestiti (di banche, intermediari finanziari e altri soggetti abilitati alla concessione del credito) come previsto dal decreto Cura Italia. Il 31% ha risposto che ne ha usufruito in diverse occasioni, il 26% in un’unica occasione, mentre il 33% non ne ha avuto necessità e il 6% non ne era a conoscenza.
Ben il 77% delle imprese ritiene che la moratoria vada prorogata oltre il 30 giugno: per il 43% sarebbe fondamentale per la ripartenza, per il 34% abbastanza utile. Solo il 23% pensa che siano più utili altre misure di sostegno alle imprese. E il 16% aggiunge che intanto usufruirà della moratoria anche in queste poche settimane che ci separano dal 30 giugno.
Altro importante capitolo “creditizio” affrontato nel questionario riguarda la richiesta e l’utilizzo dei finanziamenti garantiti dallo Stato previsti dal Decreto Liquidità.
Il 65% delle piccole imprese interpellate ha confermato di averne usufruito: il 46% in un’unica occasione e il 19% in diverse occasioni. Il 26% non ne ha avuto necessità mentre il 4% non ne era a conoscenza.
Entrando più nello specifico, quasi un’impresa su due è convinta che l’allungamento del finanziamento (rimodularne la durata allungando il piano di ammortamento) sarebbe una scelta importante per l’economia: il 22% la ritiene fondamentale per la ripartenza, il 27% abbastanza utile, mentre il 40% pensa siano più utili altre misure di sostegno.
Il 28% di chi ha già usufruito dei finanziamenti di liquidità sarebbe interessato a chiedere ulteriori importi. Tra quelli che non ne hanno usufruito, il 12 % sarebbe interessato a farlo e il 16% ne vorrebbe sapere di più.
Ma è stato semplice ottenere i finanziamenti, una volta richiesti? Il 54% ha affermato che li ha richiesti e non ha avuto difficoltà ad ottenerli, il 9% invece le difficoltà le ha incontrate, il 2% li ha richiesti ma non gli sono stati concessi. Mentre il 27% non li ha richiesti.
“L’accesso al credito, insomma, si conferma una delle leve fondamentali per la ripartenza – conclude Claudio Pazzaglia – sia che consista in una moratoria che in una richiesta di finanziamento agevolato. CNA Bologna chiede uno sforzo maggiore per coinvolgere a pieno tutti i soggetti che possono mettere in campo competenze utili a facilitare l’accesso al credito alle piccole imprese, a partire dai consorzi fidi. E’ molto importante perciò che venga attuato il provvedimento previsto dal Decreto Liquidità che punta a sostenere la patrimonializzazione dei Confidi”.
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