“Sono qui per tutto quello che avete rappresentato per la società e la democrazia italiana”, il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano alla CNA durante l’evento di celebrazione dei 70 anni della Confederazione. “”Nessuno può avere alcuna rilevanza oggi se non come europei uniti, solo così riusciremo a creare qualcosa di nuovo” ha continuato il Presidente Napolitano criticando la scelta del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea. Parlando poi della riforma della Costituzione il Presidente emerito ha affermato: “Riuscire a far prevalere il senso il senso dell’interesse comune al di là della libera competizione politica tra forze diverse, non è qualcosa di impossibile, di utopistico, è qualcosa che abbiamo saputo fare in periodi decisivi della nostra storia politica e dobbiamo mostrarci capaci di tornare a fare”. “Per liberarci da zavorre, dal peso di contraddizioni ed errori, per affrontare finalmente questioni che per tanto tempo abbiamo finito per trascinarci dietro occorreva aprire una stagione di riforme, in molti campi diversi: dello Stato, dei rapporti sociali, del sistema della giustizia e anche la revisione della seconda parte della Costituzione. Noi amiamo la Costituzione – ha affermato Napolitano – per i principi, i valori e gli indirizzi fondamentali e a questi non rinunceremo mai ma sappiamo anche che nella seconda parte della Costituzione, dove è scritto come si deve organizzare il Governo, il Parlamento, gli enti locali, come deve funzionare lo Stato democratico, l’opera compiuta dai nostri Costituenti non è stata perfetta, e lo sapevano anche loro che ce lo hanno detto insieme a tanti studiosi dopo di loro, che bisognava sanare le debolezze di questo Stato nato con un Governo debole, con una capacità di decisione assolutamente fragile, con una instabilità cronica. Ed ecco la riforma che Maria Elena Boschi ha rappresentato in nome del Governo”.
“E guardate – ha continuato l’ex Presidente della Repubblica – su questa vicenda della riforma della seconda parte della Costituzione io mi sono rotto la testa per quasi nove anni come Presidente della Repubblica, ponendo il problema, motivando la necessità delle riforme, suggerendo delle strade, ascoltando tutte le forze politiche, e ricevendone assicurazioni, impegni e perfino giuramenti a cui è poi seguito un nulla di fatto. Io credo che al di là dei perfezionismi che sono naturalmente legittimi, io auspico con tutte le mie forze e tutta la mia convinzione che la grande maggioranza dei cittadini chiamati a votare per il referendum confermativo, non facciano ancora una volta finire nel nulla gli sforzi che sono stati messi in atto in due anni di grandissima fatica in Parlamento“.
“Io mi auguro che voi farete la vostra parte – ha concluso il Presidente Napolitano – per un nuovo slancio dell’Europa unita e per un nuovo slancio del nostro Paese. Sono convinto che in questo modo continuerete a dare il vostro contributo. Abbiamo bisogno attraverso le riforme di più stabilità e più capacità d’azione del nostro Paese. Ma questo significa in alcun modo negare la pluralità dei soggetti e delle voci che fanno vitale e complessa la nostra società. La presenza dei corpi intermedi delle rappresentanze sociali è essenziale per animare la nostra vita democratica e credo che bisogna stare molto attenti. Una cosa è evitare che si creino confusioni per quel che riguarda le responsabilità di decisione su materie e in campi in cui questa responsabilità spetta al Governo del Paese, che ha avuto la fiducia in Parlamento, altra cosa è non avere un comportamento di ascolto nei confronti di realtà sociali come quella che voi rappresentate e organizzazioni come quella che voi avete saputo costruire. E vi rivolgo ancora un calorosissimo augurio per il futuro che vi attende”.