“La nautica è una chiara eccellenza del made in Italy, che produce il 49,3% degli ordini globali di superyacht, nella quale le imprese più piccole hanno un ruolo di primo piano”, ha commentato Antonio Murzi, responsabile del Centro Studi CNA nazionale, intervenendo alla Giornata della Cantieristica organizzata da CNA Nautica Ancona nell’ambito del festival Tipicità in Blu. “L’innegabile centralità dei cantieri navali – ha continuato Murzi -tende a sminuire il ruolo svolto da migliaia di piccole imprese che operano nella filiera e che rappresentano il 98,6% della base produttiva, il 66,9% della forza lavoro, il 37,7% del fatturato e che contribuiscono alla creazione del 41,4% del valore aggiunto della nautica in Italia. Sono imprese che appartengono ad altri comparti come tessile, legno, lavorazione dei metalli, impianti alle quali andrebbe riconosciuto lo status di “operatori della nautica” e i loro fabbisogni dovrebbero essere considerati congiuntamente a quelli dei cantieri navali”.
Un evento che anche quest’anno si è rivelato un vero successo. Tra cantieri navali, Pmi del territorio e stakeholder, la sala di Assonautica Ancona a Marina Dorica è stata gremita da quasi 100 operatori della filiera nautica intervenuti da tutta Italia.
La giornata è stata l’occasione della presentazione del rapporto “Dinamiche e Prospettive di Mercato della Filiera della Nautica da Diporto”, svolto da CNA Nautica nazionale in collaborazione con il centro ricerche Eures. Il rapporto ha messo in evidenza come a fronte di un modesto +0.9% di crescita del PIL in Italia lo scorso anno, la nautica ha segnato +11% nella produzione e +15,9% di esportazioni, che si inseriscono in dinamiche di crescita di lungo periodo molto più accentuate di quelle della manifattura.
“Siamo consapevoli – ha aggiunto Alessandro Battaglia, responsabile di CNA Nautica Nazionale – che il settore nautico e marino godono di buona salute, ma siamo convinti che solo una profonda consapevolezza dell’articolazione della filiera può essere l’inizio di un percorso nuovo per la valorizzazione del settore, e per una nuova relazione tra politica e comparto”.
“Occorre unire la massa critica delle imprese della filiera – ha commentato Fabio Piacenti, presidente di Eures – mettere a sistema il valore economico, occupazionale e di sviluppo locale della nautica per superare la sottorappresentazione percepita sul piano politico-istituzionale.” Piacenti ha poi messo in evidenza le principali preoccupazioni per il futuro della filiera, così come emerse nei focus group realizzati da CNA nei distretti della nautica italiana, tra cui Ancona, che riguardano il ricambio generazionale degli addetti, alcuni problemi legislativi e burocratici, l’aumento dei costi soprattutto delle materie prime, e alcune criticità strutturali quali i dragaggi e la mancanza di approdi.
“A fronte di questo quadro – ha aggiunto Mario Mainero, presidente CNA Nautica – la nostra associazione ha stilato la lista dei principali interventi richiesti dalle imprese intervistate nei focus group, di cui ci facciamo portavoce. Interventi che vanno dalla richiesta di valorizzazione del territorio attraverso investimenti mirati, alla chiarezza amministrativa e semplificazione burocratica, dalla formazione professionale al dialogo istituzionale e al confronto con gli attori del territorio”.
Dialogo e confronto che certamente venerdì scorso non sono mancati: vista la folta presenza di istituzioni e di grandi player internazionali del settore, CNA Nautica si conferma la forza aggregatrice più attiva e vivace del territorio.