Crescono le vendite all’estero di tutti i comparti della manifattura. Bene il Made in Italy realizzato dalle imprese micro e piccole

Nei primi nove mesi dell’anno le esportazioni italiane sono aumentate del 7,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si tratta di un incremento notevole, il più alto dal 2011, che segna una forte accelerazione rispetto al 2016 quando le vendite all’estero erano aumentate appena dello 0,8%.

All’interno della manifattura, che costituisce il 95,9% delle nostre vendite all’estero, le esportazioni sono aumentate in tutti i comparti con ritmi superiori a quelli messi a segno nei primi nove mesi del 2016.

 

 

I comparti dei prodotti petroliferi raffinati, della farmaceutica e della chimica hanno registrato gli incrementi più consistenti (rispettivamente +38,8%, +13,2% e +10,3%) nonostante che rappresentino una quota relativamente esigua del nostro export (complessivamente il 14,1%). Seguono, con variazioni positive prossime a quella media dell’intera manifattura( +7,2%), i prodotti in metallo (+8,4%), gli alimentari (+7,1%), la meccanica (+6,2%) e le altre attività manifatturiere (+5,9%). Le performance di questi quattro comparti tipici del Made in Italy, che insieme costituiscono il 42,1% delle esportazioni italiane, sono in forte discontinuità rispetto a quelle del 2016 che erano state negative (è il caso del -2,3% dei prodotti in metallo) o al più stazionarie.

Anche le importazioni di beni manufatti sono aumentate e la crescita ha riguardato tutti i comparti. Tuttavia, il balzo delle esportazioni nel periodo gennaio-settembre è stato tale da determinare un saldo positivo della bilancia commerciale manifatturiera (68,7 miliardi di euro) e in aumento di 6,7 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2016. A questo risultato hanno concorso nove comparti su tredici: l’Italia è infatti importatore netto solo nei settori del Legno, della Chimica, della Farmaceutica e dell’Elettronica.

La qualità delle nostre esportazioni sono garantite da un sistema produttivo di eccellenza nel quale le micro e le piccole imprese giocano un ruolo fondamentale. Infatti circa il 18% dell’export manifatturiero è realizzato dalle imprese micro e piccole. Valori superiori alla media si riscontrano nei comparti del Made in Italy tradizionale (mobili e altre produzioni manifatturiere 33,1%; tessile e abbigliamento 30,0%; alimentare 25,4%; legno 21,9%) ma anche in comparti in cui il processo produttivo richiede investimenti in capitale più rilevanti (meccanica 21,3%; gomma/materie plastiche 20,9%; prodotti in metallo 19,8%).

 

 

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