Nonostante la crescita mondiale più lenta del previsto e la difficile congiuntura economica in Europa, nell’ultimo decennio il turismo estero in Sardegna ha avuto una enorme espansione. Il 2014, chiuso con oltre un milione di arrivi internazionali, ha confermato il dato record del 2013 (nella stagione 2006 il numero di visitatori stranieri nelle strutture ricettive dell’Isola non raggiungeva i 650 mila). In termini di arrivi, la domanda internazionale rappresenta ormai oltre il 45% del mercato turistico regionale, quando nel 2006 non arrivava ad un terzo. Ma si può fare molto di più. Il mercato degli arrivi internazionali, che interessa circa 25 milioni di turisti solo nelle principali località del Mediterraneo, se saputo intercettare e valorizzare, rappresenta un’eccezionale fonte di sviluppo per la nostra regione. Ne è convinta la CNA Sarda che in un report ha confrontato la Sardegna con alcune tra le regioni europee che si configurano come competitor naturali dell’isola per dimensione, vocazione e specializzazioni (Baleari, Creta, Corsica, Cipro, Croazia Adriatica e Algarve). Dalla ricerca risulta che la Sardegna, con + 55% di arrivi negli anni tra il 2006 e il 2013, è risultata seconda solo a Creta per aumento dei flussi stranieri.
Per capire quale sia il livello di competitività raggiunto dal sistema aeroportuale sardo in rapporto alle altre regioni competitor la CNA ha predisposto una simulazione di booking nel mese di luglio per un viaggio a cavallo del ferragosto.
Per confrontare destinazioni diverse si è deciso di fissare nel centro della Germania l’origine del viaggio (aeroporti di Francoforte, Monaco di Baviera e Berlino) mettendo a confronto i prezzi messi a disposizione da tutte le compagnie aeree verso i principali aeroporti di destinazione delle regioni selezionate.
La query predisposta riguardava un viaggio andata e ritorno nella settimana di ferragosto per 4 persone (due adulti e due bambini), con prenotazione di una autovettura di classe economica per una settimana nell’aeroporto di destinazione.
Il sistema aeroportuale della Sardegna
Il report della CNA Sarda esamina i fattori che hanno contribuito a questo exploit cercando di comprendere quale sia il livello di competitività del sistema aeroportuale sardo rispetto a quello degli altri competitors internazionali. Lo sviluppo dei collegamenti aerei a basso costo ha avuto un ruolo importante nello stimolare questa crescita: il numero di passeggeri stranieri in arrivo o in partenza dagli aeroporti dell’Isola è infatti aumentato del 73% tra 2014 e 2006, passando da circa 1,3 milioni a 2,3 milioni.
I parametri di cui si è tenuto conto sono: il numero totale di combinazioni possibili (cioè totale delle scelte possibili per raggiungere l’aeroporto di destinazione, anche considerando scali intermedi, ma soltanto per arrivi in giornata), la presenza di voli diretti, il numero di compagnie disponibili, la presenza di compagnie low-cost e il prezzo minimo riscontrato come combinazione di andata e ritorno. Si è poi potuto confrontare il risultato con una analoga simulazione effettuata nel mese di Maggio del 2012 facente riferimento allo stesso periodo di vacanza.
La prima cosa che salta all’occhio è che in termini di combinazioni totali (che forniscono un’indicazione sulla dimensione dell’offerta almeno per quanto riguarda i collegamenti con la Germania), gli aeroporti della Sardegna (Alghero-Fertilia, Olbia-Costa Smeralda, Cagliari-Elmas) con 2.599 combinazioni possibili, risultano al secondo posto al di sotto soltanto degli aeroporti delle Baleari (2.886), e al di sopra di Croazia (2.416), Creta (1.848), Cipro (1.559), Corsica (1.343) e Algarve (950).
Non solo: gli aeroporti della Sardegna, nel confronto con il 2012, sono quelli che hanno visto aumentare maggiormente la dimensione dell’offerta (da 1.309 a 2.599 combinazioni, una crescita del 99%).
Si è quindi calcolato un prezzo medio regionale, in grado di rappresentare il costo da sostenere per una famiglia tedesca che volesse raggiungere la Sardegna nel periodo di ferragosto, così come tutte le altre destinazioni turistiche considerate.
Quello che emerge è un risultato decisamente positivo che, tenendo conto anche di parametri legati alla frequenza dei voli e al numero di compagnie (usati nel calcolo della media), suggerisce un’ottima competitività del sistema aeroportuale della Sardegna, almeno nel confronto con le altre regioni che competono con essa per il turismo vacanziero marittimo nel Sud Europa.
In media, dalla Germania, una famiglia di 4 persone spenderà, prenotando con un mese di anticipo, 842 euro per arrivare e ripartire dalla Sardegna a cavallo di Ferragosto (prezzo in calo rispetto agli 876 euro misurati nel 2012), un dato oggi inferiore soltanto ai 765 euro delle Baleari (si tenga presente che l’aeroporto di Palma di Mallorca, il terzo di tutta la Spagna per traffico gestito, in Italia sarebbe il secondo, è hub di Air Berlin, la seconda compagnia aerea tedesca, per i voli verso la Germania e il resto della Spagna). Dopo la Sardegna si posiziona la Croazia (859 euro, che era al primo posto nel 2012), Cipro (1.139), Creta (1.154), la Corsica (1.169) e l’Algarve (1.357).
La ricerca della CNA calcola anche i costi del noleggio auto, valutando la media tra i prezzi minimi proposti dalle compagnie presenti negli aeroporti di destinazione per un’auto di classe economica e per una settimana nel periodo di ferragosto. Ed è qui che si osservano i punti più dolenti. La Sardegna infatti si mostra come la Regione meno economica, con 290 euro di prezzo base (senza costi di carburante o assicurazioni aggiuntive), da confrontare con i 98 euro di Cipro, i 147 delle Baleari e i 165 di Creta.
La situazione in Sardegna
«In questi anni il miglioramento dell’offerta aera a basso costo ha sicuramente favorito l’incremento del turismo internazionale in Sardegna», commentano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, rispettivamente presidente e segretario regionale della CNA Sardegna. «Nel confronto con altre regioni europee competitor il sistema di trasporto aereo regionale si mostra fortemente competitivo, mostrando un vistoso miglioramento in termini di numero di voli e costi di viaggio. Tenendo conto anche del costo del noleggio auto (per cui, va detto, i prezzi regionali sono risultati i più elevati), la Sardegna risulta al terzo posto per costo di viaggio complessivo, dietro Baleari e Croazia, e prima di Cipro, Creta, Corsica e Algarve (Portogallo).
E’ inoltre vero che tra 2006 e 2013 la Sardegna, tra le regioni considerate, è stata proprio quella che ha sperimentato (dopo Creta) l’incremento maggiore dei flussi turistici stranieri. Tuttavia, va notato che, in termini di arrivi annui complessivi, il dato della Sardegna (un milione di arrivi nel 2013 e nel 2014) si mostra ancora sorprendentemente modesto. Basti dire che nelle Baleari l’anno passato sono arrivati quasi 9 milioni di turisti stranieri, 7,2 milioni nella Croazia Adriatica, oltre 3 milioni a Creta, 2 milioni a Cipro e Algarve».
In conclusione, secondo i vertici della CNA Sarda, «il trend di crescita del turismo estero in Sardegna è un dato sicuramente incoraggiante, e la crescita della competitività della dotazione infrastrutturale regionale per quanto riguarda il trasporto aereo ha sicuramente contribuito a sostenere questo trend. Eppure la quota di mercato intercettata dalla Sardegna non rappresenta nemmeno il 4% dei flussi complessivi misurati per le 8 regioni considerate. Molto lavoro resta quindi ancora da fare per migliorare l’offerta e incrementare il market-share della Sardegna (in termini di strutture ricettive e servizi di trasporto interni, diversificazione e promozione dell’offerta, valorizzazione delle aree interne e destagionalizzazione dei flussi, etc.), ma i margini di crescita, considerando la dimensione della domanda (25 milioni di arrivi esteri nel 2013 solo tra le otto regioni considerate) sono ancora enormi».