Export, nel 2015 le Marche si fermano. Anzi, vanno indietro. A penalizzare le esportazioni del sistema produttivo regionale il crollo del mercato russo (-179,6 milioni di euro) provocato dalle sanzioni e quello dell’export farmaceutico (-250 milioni di euro) dovuto al calo produttivo delle multinazionali del farmaco che hanno i loro stabilimenti nelle Marche. Un calo, quest’ultimo, che si è ripercosso interamente sul mercato belga (-297 milioni di euro). E’ inoltre crollato l’export di imbarcazioni e materiale rotabile (-165,4 mln di euro pari al 63,6 per cento).
Il risultato finale è la perdita di 286,4 milioni di euro rispetto al 2014, che salgono a 328,9 se si considera il solo comparto manifatturiero, che rappresenta oltre il 98 per cento dell’export marchigiano. Ad affermarlo i Centri Studi di Cna e Confartigianato Marche che hanno elaborato i dati Istat per la nostra regione.
“Nel 2015 – affermano i presidenti di Cna Marche Gino Sabatini e di Confartigianato Marche Vladimiro Belvederesi – le nostre imprese manifatturiere hanno esportato merce per 12 miliardi di euro rispetto ai 12,3 miliardi dell’anno precedente, con un calo del 2,7 per cento. Peggio di noi solo la Sicilia (-12,4) e la Liguria (-4,2). Tutte le altre regioni, salvo la Valle D’Aosta (-0,3) registrano un aumento delle esportazioni che in Italia salgono complessivamente del 3,7 per cento”.
Tra i comparti più rilevanti del nostro export manifatturiero, oltre ai prodotti farmaceutici (- 250 mln di euro pari al 10,2 per cento), perdono quote di mercato i prodotti petroliferi (-110,1 mln pari al 44,7 per cento) le calzature (- 81 mln pari al 3,9) e l’abbigliamento (-63,5 mln pari al 10,5). Ad esportare di più sono state le imprese della meccanica (+110,8 mln di euro pari al 6,4 per cento), delle apparecchiature elettriche (+48,1 mln pari al 4 per cento), i prodotti in metallo (+56,9 mln pari al 7 per cento), i mobili (+45,2 mln pari al 9,4). Bene anche i prodotti della metallurgia, l’elettronica ed i prodotti alimentari.
Guardando ai quindici Paesi dove esportiamo di più, rimane il primato del Belgio con un export di 1,6 miliardi di euro. Seguono la Germania e la Francia dove il nostro export perde rispettivamente l’1,6 e il 2,2 per cento. A crescere nel 2015 sono state le esportazioni marchigiane verso gli Stati Uniti (+18,5), la Spagna (+10,9), la Svizzera (+14,7), la Turchia (+13,6), la Cina (+13,7) e l’Austria (+20,6).
“A preoccuparci – commentano Belvederesi e Sabatini – sono le dinamiche negative del nostro sistema moda ed il crollo dell’export di imbarcazioni, che sono sempre stati due fiori all’occhiello del made in Marche. Questi comparti vanno sostenuti con forza sui mercati internazionali con politiche di internazionalizzazione ed eventi fieristici, per aiutarli a riconquistare al più presto le quote di mercato perse nel 2015. Auspichiamo anche che si ponga termine al più presto alle sanzioni che hanno colpito il nostro export verso la Russia, un Paese dove i nostri prodotti hanno sempre avuto un grande mercato”.