Il Comitato amministratore artigiani INPS ha approvato il Bilancio di previsione della Gestione dei contributi e delle prestazioni previdenziali per l’anno 2023. Il documento prevede un gettito contributivo complessivo nell’anno, a fini previdenziali, pari a 7 miliardi e 781 mila euro, oltre 50 milioni di euro in più rispetto all’assestato dell’anno precedente. Si prevede anche la crescita del numero di prestazioni erogate dalla Gestione, principalmente pensionistiche.
Come rilevato nel corso della seduta dal presidente del Comitato centrale Antonio Licchetta, il dato ovviamente non tiene conto della ormai certa introduzione, nel 2023, di quota “Quota 103”, che potrà consentire anche agli scritti alla Gestione degli artigiani, di accedere al pensionamento con 41 anni di contributi e 62 anni di età, e quindi con leggero anticipo rispetto alla disciplina ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi, per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi, per le donne).
La nuova misura pertanto, al netto delle integrazioni per effetto della GIAS (Gestione interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali), potrebbe alterare il gettito contributivo previsto per l’anno 2023.
A questo proposito, tuttavia, è bene tener presente come la platea degli iscritti alla Gestione artigiani potenzialmente interessata da “Quota 103” non sia particolarmente numerosa (circa 6.500 artigiani per il 2023, 5.000 per il 2024 e 700 per il 2025) e, soprattutto, ricordare lo scarso interesse dimostrato dai lavoratori autonomi verso recenti analoghe misure, come “Quota 100” e “Quota 102”, delle quali la nuova “Quota 103” ne ricalca l’impianto giuridico.