Nel Nordest fronte comune di CNA, Confindustria e commercialisti per sottolineare problematiche e malfunzionamenti degli Isa. “I modelli Isa si stanno dimostrando tutto tranne che affidabili – afferma il presidente dei commercialisti del Triveneto Claudio Zago – per questo motivo chiediamo anche al nuovo governo un intervento che disponga il carattere facoltativo della loro applicazione per tutto il 2019”. Commercialisti sul piede di guerra, tanto da proclamare uno sciopero per le udienze che si terranno dal 30 settembre al 7 ottobre. “Il Comitato Piccola Impresa di Confindustria Veneto solidarizza con le ragioni che hanno spinto i commercialisti a una simile protesta – spiega il presidente di Piccola Industria di Confindustria Veneto, Paolo Errico – sono anni che invochiamo radicali semplificazioni fiscali ritenendo non più sopportabile l’invasività degli adempimenti burocratici nella vita delle imprese e dei cittadini”. Allo stesso modo il coordinatore di CNA Nordest (le CNA Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige Sud-Tirolo e Veneto) Alessandro Conte sottolinea che “dai dati sulla pressione fiscale complessiva rilevata dall’Istat è chiaro l’atteggiamento ‘ostile’ del fisco nei confronti delle piccole imprese: nel 2018 la pressione fiscale media italiana era al 42,1 per cento (contro il 61,2 sulle piccole imprese), nel 2013 al 43,6 per cento (63,7 per cento), nel 2011 al 41,6 per cento (59 per cento). Se a questo aggiungiamo anche la pressione della burocrazia, lo sviluppo ne risulta certamente soffocato”.
La CNA ha evidenziato che “ci lasciano perplessi i primi risultati dell’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità. CNA ha motivo di ritenere che moltissimi giudizi non siano coerenti con i reali livelli di affidabilità dei bilanci delle imprese. Si tratta di un ribaltamento inaspettato e preoccupante e gli ISA devono essere quindi oggetto di una corretta messa a punto prima di poter essere utilizzati quale strumento di selezione delle posizioni da sottoporre ad accertamento, per coloro che hanno un punteggio inferiore a sei. Le imprese, e le piccole in particolare, sono in evidente e perdurante difficoltà. Chiediamo pertanto la sospensione dell’uso degli ISA come strumento di selezione per l’accertamento fintanto che lo strumento non sarà messo a punto. E’ inaccettabile che molte imprese che l’anno scorso, più o meno a parità di dati, si sono sentite dire che andava tutto bene, quest’anno vanno male e rischiano accertamenti fiscali”.