La Cna Rovigo si è radunata per valutare e discutere la nuova di legge di bilancio alla presenza di Claudio Carpentieri, responsabile nazionale delle politiche fiscali di Cna e che ha, tra l’altro, preso parte a diverse trattative con il Governo per perorare la causa delle imprese artigianali.
“La Cna Rovigo – afferma nel suo saluto David Gazzieri presidente provinciale dell’associazione – si dimostra ancora una volta molto avanti discutendo fin da subito con le proprie imprese di un tema caro al nostro mondo: la tassazione che ci ha visto protagonisti durante l’anno di diversi confronti anche con il mondo della pubblica amministrazione.”
“La legge di stabilità – commenta il direttore Alessandro Monini – è la notizia attorno alla quale si aprono dibattiti e commenti e noi vogliamo essere protagonisti di primo piano. Abbiamo raggiunto nel tempo diversi risultati a favore della piccola impresa come sistema e anche in questo caso non abbiamo fatto mancare la nostra voce.”
Profonda e analitica l’analisi di Claudio Carpentieri che ha percorso insieme con i partecipanti le principali novità in attesa di ulteriori chiarimenti da parte del Governo.
“Sono molteplici le nostre attività – ha affermato il responsabile delle politiche fiscali di Cna -. La prima riguarda l’introduzione dell’Iri, imposta sul reddito imprenditoriale, che potrà consentire anche alle aziende personali (ditte individuali e società di persone) di beneficiare, già dal 2017, di una tassazione al 24% per i redditi non prelevati dal titolare o dai soci, come già previsto per le società di capitali.
Fondamentale viene poi ritenuta la revisione degli studi di settore, per trasformarli da strumento di accertamento a fattore di “compliance” (cioè di conformità normativa) eliminando in tal modo, per i contribuenti ad alta affidabilità, la minaccia delle verifiche fiscali e rafforzando invece il meccanismo premiale.
Altro capitolo – continua Carpentieri – ritenuto importante è il passaggio, per i soggetti in contabilità semplificata, al regime della competenza “di cassa”, grazie al quale si eviterà il pagamento delle imposte su redditi non effettivamente monetizzati.
Quanto alle detrazioni per le ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche degli edifici e l’acquisto di mobili, CNA ne chiede la riconferma con le stesse misure in vigore, accompagnata dal ritorno all’aliquota del 4% (anziché 8%) della ritenuta effettuata alle aziende sui bonifici ricevuti relativi a tali lavori.
Tra gli altri capitoli sui quali è stata sollecitata l’attenzione del Governo ci sono poi: la deducibilità completa dell’Imu dal reddito d’impresa e l’unificazione di Imu e Tasi in un’imposta unica sui servizi locali; la necessità di definire i criteri per escludere con certezza le piccole imprese dal pagamento dell’Irap e aumento della relativa franchigia, l’abrogazione dello “split payment”, che crea criticità alla liquidità alle ditte fornitrici della Pubblica Amministrazione.
Inoltre – analizza Carpentieri – resta l’esigenza di una riduzione degli oneri burocratici, semplificando gli adempimenti fiscali: si chiede l’eliminazione della comunicazione “black list”, la soppressione dell’obbligo di comunicazione dei beni concessi in godimento ai soci e ai familiari, delle operazioni con San Marino, l’abrogazione del modello Intra Acquisti.
“E’ una legge dove i successi di Cna sono decisivi – conclude Carpentieri – come decisiva è l’azione dell’osservatorio della Cna quale strumento per arrivare all’informazione a tutti i livelli partendo dal fatto che la pressione fiscale è divisa addirittura in 3 parti a livello nazionale rendendo complicato il sistema e la lettura da parte dell’opinione pubblica.
Anche sul territorio ci sono situazioni diverse da posto a posto. Da qui è nata l’idea di creare il Total Tax Rate che calcola la percentuale di incidenza della tassazione fiscale prendendo esempio da sistemi mondiali e ribaltata su 124 comuni italiani.”