Il Parlamento europeo, nella seduta del 17 gennaio ha approvato un nuovo documento nell’ambito del dossier in materia di lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
Si tratta di una risoluzione del Parlamento europeo, per ora pubblicata in edizione provvisoria, che deve essere trasmessa dal Presidente al Consiglio, alla Commissione ed agli Stati membri, per le decisioni conseguenti.
Il documento, che va ad arricchire un dossier già abbastanza corposo, prende atto con preoccupazione delle conclusioni della relazione della Commissione, secondo cui la ragione principale per cui le imprese creditrici non esercitano i diritti loro riconosciuti dalla direttiva sui ritardi di pagamento è il timore di danneggiare buoni rapporti commerciali; ritiene, a tale riguardo, che sia necessario prendere provvedimenti per consentire alle PMI di esercitare più facilmente i diritti conferiti dalla direttiva sui ritardi di pagamento; chiede, in tale contesto, di considerare in modo più approfondito la possibilità, prevista dall’articolo 7, paragrafo 5, della direttiva sui ritardi di pagamento, che le organizzazioni ufficialmente riconosciute per la rappresentanza delle imprese agiscano dinanzi alle autorità giurisdizionali degli Stati membri qualora le clausole contrattuali o le prassi siano gravemente inique.
E, dopo aver ricordato che vi sono iniziative settoriali attuate in alcuni Stati membri, in virtù delle quali le società partecipanti si sono impegnate a garantire che i loro fornitori di piccole dimensioni siano pagati più rapidamente per i prodotti o i servizi forniti, sottolinea l’importanza degli appalti pubblici quale strumento per migliorare il funzionamento del mercato unico; chiede che sia presa in considerazione la possibilità di rafforzare le sinergie tra la direttiva sui ritardi di pagamento e le norme in materia di appalti pubblici, in particolare la possibilità per le amministrazioni aggiudicatrici di prendere provvedimenti per consentire l’esclusione dei contraenti inadempienti dagli appalti futuri se i loro subappaltatori non vengono pagati puntualmente dal contraente principale conformemente agli obblighi che gli incombono.
Riportiamo di seguito le conclusioni e raccomandazioni che concludono il documento:
– esorta gli Stati membri ad assumere piena responsabilità per quanto concerne l’esercizio dei pagamenti da parte della pubblica amministrazione e a migliorare la legislazione nazionale assicurando la piena e corretta attuazione della direttiva sui ritardi di pagamento, tra l’altro eliminando qualsiasi disposizione legislativa o regolamentare nazionale o pratica contrattuale utilizzata dal settore pubblico che sia in conflitto con gli obiettivi della direttiva, ad esempio divieti di esecuzione o assegnazione per i crediti del settore pubblico; ribadisce inoltre che la Commissione dovrebbe adoperarsi al massimo per cercare di garantire la piena e adeguata attuazione degli obblighi esistenti;
– esorta gli Stati membri a rendere più efficienti le procedure di pagamento e sottolinea in particolare che le procedure di verifica per il controllo delle fatture o della conformità delle merci e dei servizi con le disposizioni contrattuali non dovrebbero essere utilizzate per estendere artificialmente i periodi di pagamento oltre i limiti previsti dalla direttiva;
– invita la Commissione ad agevolare e promuovere l’accesso a linee di finanziamento adeguate per gli imprenditori europei.