È stata presentata una risoluzione che, se approvata, rischierebbe di penalizzare le eccellenze e i prodotti tipici italiani. Il nuovo documento, che si trova all’esame preliminare di un organismo interno alle Nazioni Unite, ripropone delle misure punitive – i cosiddetti semafori alimentari ed etichette penalizzanti – finalizzate all’identificazione di cibi cosiddetti “salutari” e “non salutari” che danneggerebbero l’export del nostro settore agroalimentare, causando un grave danno all’economia italiana anche in termini di posti di lavoro. Come CNA ci eravamo già espressi al riguardo mesi fa (come dimostra il comuicato stampa di luglio) . Questi semafori alimentari, infatti, sono tutt’altro che strumenti scientifici. Basti pensare che indicano con il colore verde la Coca Cola ( che quindi farebbe bene alla salute) e con il coloro rosso il Parmiggiano Reggiano ( che quindi farebbe male alla salute).
L’Italia, che già nel corso del vertice dei Capi di Stato e di Governo tenutosi lo scorso 27 settembre a New York era riuscita a sventare questa minaccia, ritiene non corretta l’azione portata avanti da questo gruppo di Paesi di investire della questione direttamente l’Assemblea generale dell’Onu che, essendo un organo di carattere politico, non possiede gli strumenti per esaminare questioni di carattere tecnico e scientifico, come nel caso delle malattie non trasmissibili.
Le eccellenze tipiche del Made in Italy agroalimentare hanno invece effetti positivi sulla salute, come dimostra l’elevata aspettativa di vita nel nostro Paese. Grazie proprio ad uno stile alimentare equilibrato tra la popolazione si è visto, negli ultimi anni, l’obesità infantile ridursi del 12%. Più che su divieti e demonizzazione di prodotti di elevata qualità, gli organismi internazionali dovrebbero piuttosto mettere in campo strategie e politiche di informazione utili ad incoraggiare una dieta varia, come quella mediterranea, ed un sano stile di vita.
Il Ministero dello Sviluppo Economico è al fianco della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’ONU nel difendere il Made in Italy e le nostre tradizioni alimentari da un nuovo attacco portato avanti da un gruppo di Paesi.