La discussione sul nuovo Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) e il progetto della “Città delle colonie” di Ponente, segnano una fase cruciale per la città e per il comparto dell’edilizia. Per la città perché si gettano le basi per ridisegnarne l’aspetto, per il comparto delle costruzioni perché può essere l’occasione per sostenere un settore strategico per il territorio che, insieme al turismo, ha trainato l’economia per anni. Settore in netta crisi, basti pensare che a livello nazionale oltre il 60% della perdita di posti di lavoro dipende dalle costruzioni, mentre nella unione dei comuni, solo nel 2014 hanno cessato 140 imprese delle costruzioni (il 12% del totale).
In questa situazione CNA ha portato il proprio contributo concreto in merito alla discussione sul RUE, collegandosi proprio al progetto “Città delle colonie”. Sono state inviate due proposte sul RUE trasmesse sia al comune di Cesenatico, che ai comuni del Rubicone.
“Prima di tutto – sottolinea Marco Gasperini presidente di CNA Est Romagna – proponiamo ai nove comuni del Rubicone e Mare di avviare un percorso per redigere, nel tempo, un unico regolamento, in modo da ridurre il peso della burocrazia su cittadini e imprese. In secondo luogo abbiamo sottoposto all’amministrazione un regolamento di “Risparmio energetico e Bioedilizia” a sostegno di chi costruisce, o ristruttura, seguendo criteri ecosostenibili e moderni”.
Il regolamento proposto è già stato adottato dall’Unione dei Comuni della Romagna Forlivese e si inserisce nel “Protocollo per la sperimentazione in materia di Rigenerazione Urbana” firmato da tutti i comuni della provincia e proposto da CNA. L’idea è quella di premiare con sconti sui contributi e maggiori cubature chi costruisce o ristruttura, riducendo l’impatto energetico degli edifici.
“In coerenza con queste proposte – prosegue Marco Lucchi responsabile di CNA Est Romagna – riteniamo che “Città delle colonie” possa essere un’opportunità, se l’amministrazione pone due condizioni fondamentali. La prima è che gli edifici vengano ricostruiti solo con criteri di risparmio energetico. La seconda condizione è che una quota maggioritaria degli interventi su quell’area, sia affidato a imprese del territorio. Peraltro, le due cose non sono scollegate. Le imprese del territorio, infatti, garantiscono la competenza per un intervento moderno e soprattutto, sono garanzia di qualità”.
Insomma, nuovo regolamento e “Città delle colonie” rappresentano una occasione per Cesenatico, ma vanno garantite le “regole del gioco”, in una prospettiva di sviluppo moderno.