Ammonta a 4,7 miliardi di euro il costo, aggiornato al 31 dicembre 2020, delle infrastrutture strategiche e prioritarie programmate localizzate in Sardegna. Rispetto al costo complessivo nazionale, pari a 305,286 miliardi, è confermata la quota regionale del 2%, a fronte di quote dell’8% per superficie territoriale e del 3% per popolazione residente. È quanto si evince dall’ultimo rapporto su “Le infrastrutture strategiche e prioritarie – Programmazione e realizzazione”, presentato alla VIII Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati nel mese di maggio 2021 ed elaborato da Centro studi della CNA Sardegna.
Circa il 54% di questi costi – 2,513 miliardi – sono riferiti a infrastrutture prioritarie, ovvero a programmi e interventi prioritari individuati con i DEF 2015, 2017, 2019 e 2020 e a interventi infrastrutturali da sottoporre a commissariamento; i restanti 2,165 miliardi – il 46% – sono invece riconducibili a infrastrutture strategiche non prioritarie, ovvero a quelle infrastrutture indicate nell’11° Allegato infrastrutture del DEF 2013 (l’ultimo documento sul quale si è perfezionato l’iter di approvazione ai sensi dell’abrogata disciplina sulla programmazione delle infrastrutture strategiche di cui alla legge n. 443 del 2001). Si tratta di interventi deliberati dal CIPE, in corso di realizzazione o sottoposti a revisione progettuale.
La ciclovia della Sardegna rientra nelle infrastrutture prioritarie, itinerario ad anello attraverso l’intera isola della Sardegna e i centri di Cagliari, Oristano, Macomer, Sassari, Porto Torres, Olbia e Tortolì (1.134 km), per la realizzazione della quale, nonostante non si disponga di informazioni sul costo complessivo, sono previste risorse del PNRR a disposizione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per la “mobilità dolce”.
Poco meno della metà del costo complessivo (2,286 miliardi su 4,678) spetta alle strade. Emerge un nuovo interesse per le infrastrutture idriche (17%). Il 15% del costo, 717 milioni, spetta alle infrastrutture energetiche, mentre le infrastrutture ferroviarie non raggiungono il 10% (425 milioni di euro).
“Il costo dei lotti ultimati al 31 dicembre 2020 – spiegano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale CNA e presidente della Federazione delle Costruzioni -sale a 1,5 miliardi, il 31% delle infrastrutture programmate. Sale a 816 milioni il costo dei lotti in corso di esecuzione (17,5%) e a 2 miliardi quello dei lotti in fase di progettazione (44%). Il restante 7,5% (338 milioni) sono lotti in gara, aggiudicati, contrattualizzati ma con lavori non avviati oppure contratti rescissi”.
“Si concentrino gli sforzi – continuano i vertici CNA per rendere cantierabili questi 2,4 mld.; i processi di semplificazione e accelerazione delle procedure previste dal PNRR, che aggiungerà ulteriori risorse, offrono l’occasione per definire il completamento delle opere in tempi congrui sostenendo e rafforzando la ripresa economica in atto anche in Sardegna”.
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