Si arresta ad agosto il recupero dell’occupazione nell’artigianato e nelle piccole imprese. Con una contrazione dello 0,7% rispetto al mese precedente. Tuttavia la flessione sarebbe stata più ampia in assenza del blocco dei licenziamenti per i contratti a tempo indeterminato.
E’ quanto emerge dall’Osservatorio lavoro CNA, curato dal Centro Studi della Confederazione che analizza mensilmente le tendenze dell’occupazione dal dicembre 2014.
L’andamento dell’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole è coerente con la ripresa delle attività produttive registrata dopo il lockdown. Dopo i cali di marzo e aprile, da maggio a luglio c’è stata una consistente crescita fino a recuperare i livelli registrati nel 2019. Il dato di agosto era in larga parte prevedibile in quanto con la stagione estiva verso la fine molti contratti a termine in scadenza non sono stati rinnovati. Su base tendenziale il saldo è comunque positivo con un +0,5%. Inoltre la flessione di agosto in termini percentuali è più contenuta di quella dello stesso mese dell’anno scorso.
Ad agosto le assunzioni e le cessazioni sono in calo su base annuale. Le assunzioni mostrano una flessione del 9,7% mentre le cessazioni evidenziano per il quinto mese consecutivo una riduzione a doppia cifra (-18,5%). La rilevante riduzione delle cessazioni indica l’impatto positivo sulla tenuta dei livelli occupazionali delle misure governative, blocco dei licenziamenti e cassa integrazione.
Le esigenze di flessibilità del lavoro in una fase di estrema incertezza si riflettono sulla composizione dell’occupazione. Continua la riduzione dei contratti a tempo indeterminato (-5,2%) che ormai rappresentano il 55,6% del totale rispetto all’85,4% del 2014. Di contro continua il sensibile incremento del tempo determinato che tra agosto 2014 e il mese scorso è quintuplicato dal 6,5% al 29% del totale.