Tra il 2007 e il 2017 il numero dei liberi professionisti italiani è aumentato a un ritmo considerevole (+24,3%) nonostante che, nel contempo, l’insieme complessivo del lavoro indipendente si sia ridotto di quasi undici punti percentuali (-10,7%). Ancor più impetuosa è risultata la crescita dei liberi professionisti non ordinistici (+36,5%) ossia dei lavoratori muniti di partita Iva che, non disponendo di un ordine e di una cassa previdenziale, versano i contributi alla Gestione separata Inps.
Lo rileva la quarta edizione dell’Osservatorio nazionale professionisti 2018, curato dalla CNA per porre ancora una volta all’attenzione della politica la complessa realtà, nell’ambito dell’ampia platea del lavoro, nata con la Legge 4/2013. Una legge che ha contribuito a rendere più nitida la nebulosa di questa categoria di professionisti in precedenza trascurata, se non osteggiata, dal legislatore. Una legge che ha finalmente disciplinato la qualificazione delle competenze professionali secondo forme di regolazione volontarie definite attraverso gli standard della certificazione di qualità.