“Qui in Italia, l’aumento dei costi di produzione del pane non è stato ancora riversato del tutto sul consumatore finale, sono le imprese che stanno scontando una serie di rincari, ad iniziare dalla crescita del 30% degli imballaggi ad arrivare all’aumento del costo dell’energia del 300% nei primi mesi dell’anno. Ma gli aumenti si sono iniziati a vedere già a partire dallo scorso anno con il rincaro del grano e di tutte le materie prime dovuto al fatto che i Paesi oggetto della pandemia hanno riavviato la produzione contemporaneamente, ritrovandosi a rispondere anche a una ripresa massiccia della domanda. A tutto questo si è aggiunta la siccità che ha colpito i raccolti statunitensi e canadesi, con un primo aumento dei costi delle farine.” Gabriele Rotini, responsabile agroalimentare CNA, intervistato ai microfoni di Casa Italia Rai sul caro pane.