Al fine di fare chiarezza sulle opinabili notizie stampa diffuse da Assipan Sicilia Confcommercio, dice la sua la CNA territoriale di Ragusa che, alla luce degli incontri avuti con i panificatori di tutta la provincia, ha prevalentemente riscontrato la volontà degli stessi operatori di optare per la turnazione della panificazione nelle domeniche e nei festivi.
“Rispetto infatti a quanto affermato dai vertici di Assipan – sottolinea il presidente della CNA territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono, che dà atto dell’impegno profuso nell’occasione da CNA Turismo e Commercio e da tutte le sedi comunali CNA attraverso un costante ascolto delle esigenze dei panificatori e il continuo raccordo con le amministrazioni comunali – i panificatori di Ragusa, Modica, Vittoria, Scicli, Santa Croce Camerina, Acate e Chiaramonte Gulfi hanno optato per la turnazione, in alcuni casi già regolata da ordinanze sindacali ed in altri in attesa di emanazione delle stesse; i panificatori di Pozzallo hanno proposto una turnazione orizzontale accolta con favore dall’amministrazione Ammatuna, mentre i panificatori di Ispica e Comiso devono ancora stabilire il da farsi. Infine nei due comuni montani di Giarratana e Monterosso Almo non sembra che il decreto abbia creato particolari sconvolgimenti, in quanto gli operatori si aspettavano piuttosto una serie di riconoscimenti sulla produzione del prodotto locale e non di certo l’imposizione di non panificare che gli stessi già da sempre hanno regolato tra di loro. Il tutto in attesa delle determinazioni del nuovo Governo regionale sul decreto Lo Bello”.
Per quanto riguarda, invece, il caso Vittoria, è la CNA comunale ad intervenire sottolineando che risulta incomprensibile l’atteggiamento di Assipan la quale, autosmentendosi subito dopo, scrive con tono deciso: “I panificatori vittoriesi non vogliono panificare la domenica, lo hanno scelto democraticamente ottenendo la maggioranza dei voti, ed Assipan Sicilia Confcommercio, in quanto garante, non accetterà alcuna ipotesi di turnazione, che di fatto andrebbe a screditare la volontà dei panettieri”. “Eppure – spiega la CNA comunale di Vittoria – questa sigla era presente alla riunione (la terza del 17 gennaio scorso) con il sindaco Moscato e, ad onor del vero, si faceva forte delle deleghe ricevute da diversi panificatori. Alcuni di questi però erano presenti in quella riunione e non hanno sostenuto le tesi di Assipan. Chissà perché. Molti altri titolari di panificio, poche ore prima, avevano telefonato alle altre organizzazioni di categoria, in primis alla CNA, e a diversi rappresentanti della Giunta municipale (in particolare all’assessore allo Sviluppo economico) dicendo che non erano assolutamente d’accordo con la chiusura domenicale. Alla fine, dopo un lungo e articolato dibattito si decideva per la turnazione, anche se i rappresentanti di quella sigla sembravano molto depressi per la decisione assunta. Sempre giorno 17 gennaio, pochi minuti dopo la vivace riunione di Vittoria, presso l’assessorato allo sviluppo economico del Comune di Acate la stessa sigla, che “subiva” l’avvicendamento domenicale a Vittoria, firmava velocemente e senza battere ciglio la turnazione fra i panificatori di Acate.
Due comuni, due atteggiamenti. Com’è possibile? Ma non c’è due senza tre: infatti la terza piroetta di questa associazione arrivava sabato 20 gennaio. In un comunicato stampa hanno annunciato di non accettare la turnazione. E’ evidente che ci troviamo di fronte a rapidi contorsionismi e cambi di posizione: neanche un artista da circo equestre riuscirebbe a compiere così velocemente certi funambolismi. La posizione della CNA è chiara sia a Vittoria come negli altri undici comuni della nostra provincia. La ribadiamo: siamo (come avveniva prima del decreto Lo Bello) per la libera autodeterminazione delle aperture e delle chiusure da parte degli operatori del settore; siamo quantomeno per la turnazione domenicale e festiva delle aperture perché con l’avvicendamento si tutelano le imprese locali che producono pane e sfarinati vari.
Invece, la non panificazione domenicale o addirittura la chiusura di tutte le attività penalizzerebbe le imprese locali che producono un pane di qualità, a tutto vantaggio del pane precotto, surgelato e poi terminato di cuocere nei vari punti vendita della grande distribuzione organizzata. Facciamo notare che i supermercati della Gdo sono aperti sette giorni su sette, quindi domeniche comprese. Alla luce di questi atteggiamenti ci chiediamo: ma che valore hanno le campagne di valorizzazione sulla qualità del nostro pane e sull’importanza delle farine prodotte da grani autoctoni siciliani fatte dall’Assipan? Sono vere? Sono uno specchietto per le allodole? E’ fin troppo evidente: il comportamento di Assipan Sicilia Confcommercio sta oggettivamente producendo un vantaggio per la grande distribuzione a tutto discapito dell’imprenditoria artigiana locale”.