“II diritto alla salute va riaffermato, il Covid ha evidenziato l’inefficienza del sistema sanitario. La medicina territoriale che si basava sul rapporto di fiducia con il medico di famiglia quasi non esiste più, per le visite specialistiche ci sono liste d’attesa che durano mesi e gli anziani non possono aspettare i tempi della sanità. È necessaria una riforma tempestiva, e servono risorse adeguate.” Ha dichiarato Mario Pagani, segretario nazionale CNA pensionati, presente al convegno su “Diritto alla salute. La medicina territoriale, una risposta ai fabbisogni dei pensionati. Il progetto pilota di Telemedicina”, che si è tenuto a Siracusa lo scorso 23 novembre.
“Abbiamo il timore – ha continuato Pagani- che ci sia un impoverimento progressivo del sistema pubblico che mette in difficoltà i più deboli a partire dai pensionati, per questo per noi di CNA è una priorità intervenire su questo tema e accogliamo con estremo favore iniziative come la telemedicina sperimentale in Sicilia. Ci mettiamo del nostro per promuovere iniziative che in qualche modo coprano i buchi che ci sono, però dall’altro lato c’è bisogno di un presidio costante affinché il sistema pubblico venga rafforzato e potenziato”.
Il convegno, che ha visto la partecipazione di oltre 300 partecipanti, ha affrontato temi cruciali relativi alla salute e al benessere dei pensionati in Sicilia, in un contesto caratterizzato da sfide significative come la carenza di medici e la necessità di una maggiore assistenza sanitaria territoriale. Inoltre, è stato presentato il progetto sperimentale di Telemedicina, fortemente voluto dalla CNA, che si prefigge di monitorare quotidianamente i parametri agli anziani attraverso un device che invia tutti i dati al medico curante, che così tiene sotto controllo lo stato di salute degli assistiti. “Una sperimentazione avviata dalla CNA Sicilia che presto potrà essere adottata anche nel resto d’Italia.” Ha sottolineato, nel suo intervento, Piero Giglione, segretario CNA Sicilia.
Il progetto che ha coinvolto i territori di Agrigento, Siracusa e Catania, nell’arco di sei mesi, ha monitorato circa 250 pazienti fragili, oltre 100mila i dati sanitari incamerati, e coinvolto una ventina di professionisti della salute. A tutti i soggetti sono stati donati degli apparecchi elettronici, che consentono, con facilità, di rilevare i parametri vitali: pressione arteriosa, saturazione, frequenza cardiaca, sequenza respiratoria, temperatura corporea, glicemia. A gestire l’attività, dal punto di vista informatico e tecnologico, è stata “Quvita Impresa”, startup ideata da due imprenditori etnei: Mattia Gentile e Giuseppe Cutuli. I dati raccolti, dopo la registrazione nelle app, sono confluiti nella piattaforma digitale: qui sono state create le cartelle cliniche personalizzate, comprendenti informazioni sanitarie del paziente, anamnesi, terapie eseguite ed esami di laboratorio e diagnostiche effettuati. Contenuti disponibili in rete per agevolare la gestione di prescrizioni mediche direttamente nell’applicazione dello smartphone e per consultare il medico online o in presenza.