CNA ha aderito alla sperimentazione del nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti lanciato dal ministero della Transizione ecologica.
La Confederazione apprezza questa forma di discontinuità rispetto al passato mirata a definire, anche con le organizzazioni delle imprese, criteri e modalità operative del Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, nonché la digitalizzazione di registri e formulari, necessari a mettere definitivamente in archivio la pessima esperienza del Sistri.
La previsione di un periodo di sperimentazione prima dell’avvio di un nuovo sistema di tracciabilità era stata sollecitata dalla CNA e dalle altre associazioni di categoria. Così come in linea con le richieste della Confederazione sono alcuni dei principi basilari della nuova tracciabilità, definiti dal Testo unico ambientale grazie alle modifiche introdotte dal Decreto legislativo 116/2020: la necessità che “colloqui” con i sistemi gestionali degli utenti; la semplificazione amministrativa; il preliminare periodo di sperimentazione; la sostenibilità dei costi.
L’adesione attiva a questa fase sperimentale rappresenta per la CNA un’occasione importante per orientare concretamente la fase di definizione della nuova tracciabilità. A tal proposito la Confederazione ha coinvolto circa trenta imprese associate per monitorare le diverse fasi di test e definire, a valle, il quadro regolatorio necessario a introdurre finalmente un sistema di tracciabilità dei rifiuti trasparente, efficace e di semplice attuazione da parte delle imprese.