Un importante passo in avanti è stato compiuto sulla strada del riconoscimento del turismo esperienziale. E una vittoria può festeggiare CNA Turismo che ha posto per prima il bisogno di promuovere questa forma di utilizzo del tempo libero.
Nel corso dell’esame della Delega al governo in materia di turismo, la commissione Attività produttive della Camera ha approvato l’emendamento che, appunto, riconosce la necessità di disciplinare il turismo esperienziale. Un testo, va sottolineato, che raccoglie la volontà sostanzialmente unanime delle forze politiche su questo fronte.
Il turismo esperienziale è un’attività in notevole crescita. Recepisce, infatti, i “desiderata” del “nuovo” turismo, quello più sensibile e a più alto valore aggiunto, di passare dalla vacanza passiva alla vacanza attiva, senza temere – tutt’altro – di “sporcarsi” le mani. Un modello turistico particolarmente adatto al nostro Paese: è in grado di valorizzare le eccellenze italiane dell’artigianato, artistico ed enogastronomico, e i territori, anche periferici, espressione migliore dell’identità nazionale e delle sue elevate capacità produttive di alta qualità.
A questo punto, il Parlamento dovrebbe approvare nei tempi più rapidi possibili la Delega. E il Governo, nella fase successiva al via libera delle Camere, dovrebbe emanare il decreto legislativo che introduce nell’ordinamento la figura dell’imprenditore turistico esperienziale. Una figura, in realtà, quella dell’artigiano per il turismo che già occupa una posizione peculiare e ben riconoscibile all’interno del tessuto economico-sociale. A livello pratico, l’imprenditore turistico esperienziale può essere identificato con un imprenditore che già esercita un’attività economica (a esempio, un laboratorio artigiano di lavorazione artistica del vetro) e che intende integrare il codice identificativo della propria attività con un altro, specifico, codice per lo svolgimento dell’attività turistico esperienziale. Un codice che riconosca la complessità di questa forma di offerta turistica, che mette in relazione dalla promozione e valorizzazione della cultura alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico con un modello di apprendimento basato sull’esperienza personale.