“In tema di cibo, i romani hanno dimostrato negli ultimi anni una grande cultura e consapevolezza nella scelta delle cose migliori” così Bernardino Bartocci, presidente di Assopanificatori, Associazione dei panificatori romani aderente a Cna di Roma. È anche questa consapevolezza complice del successo intramontabile dei prodotti artigianali legati alla tradizione pasquale, come colombe e pizze. Mentre i consumi di prodotti industriali, anche di ottima qualità, le confezioni e gli accessori sono diminuiti di circa il 15%, quelli artigianali hanno mantenuto le posizioni nonostante la crisi, e dall’anno scorso registrano persino qualche timido segnale positivo. “La novità inaugurata un anno fa sono le colombe con il lievito madre: i romani si sono accorti della differenza dovuta innanzitutto alla freschezza. Basti pensare che sono state prodotte non prima del 10 marzo e i canditi sono grattugiati a mano dalla scorza di limoni e arance” dice Bartocci.

E non sono solo i consumatori romani ad aver riscoperto il gusto del prodotto artigianale: “Qualche anno fa i fornai erano pochi: oggi uno su due, dei 700 complessivi, ha una produzione propria di colombe e pizze pasquqli, perché un buon prodotto fatto a mano arricchisce l’immagine dell’azienda. Nonostante l’aumento dei prezzi delle materie prime, i costi sono ormai stabili da quattro anni: tra i 13 e i 18 euro il costo per le colombe artigianali e tra i 10 e i 13 euro per le pizze di Pasqua” conclude Bartocci.

Sulle uova di cioccolato, il discorso non cambia. Mentre quelle dei grandi marchi soffrono, la vendita di uova prodotte artigianalmente mantiene le posizioni, sebbene, con la Pasqua così bassa e vicina al Natale gli operatori temano di veder sfumare, anche per via del timore degli attentati, l’auspicata corsa last minute agli acquisti. “Le nostre uova artigianali continuano ad andare, ma è anche vero che quest’anno abbiamo adeguato il livello di produzione a una domanda in flessione negli ultimi anni. Il problema non è il consumatore singolo: quello non l’abbiamo mai perso, nonostante la crisi. Abbiamo semmai risentito della flessione, quella sì molto pesante, degli ordini delle aziende anche di discrete dimensioni che prima regalavano le uova ai dipendenti” dice Fabrizio De Mauro, titolare dell’antica “Cioccolateria SAID dal 1923” di San Lorenzo. “Anche per le colombe artigianali, non di nostra produzione, è andata bene: le personalizziamo con decorazioni di cioccolata e i consumatori apprezzano”. La novità di quest’anno? “Il cioccolato al sale”. Del resto, l’uovo di cioccolata non è più solo dei bambini. Su 10 uova venute? “Sei sono per i bambini, quattro per gli adulti. Sorpresi di trovare all’interno una boccetta di grappa da abbinare”. 

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