Non ci sarà nessun New Deal se lo Stato non interviene per calmierare i costi del carburante: tra il prezzo medio 2020 e quello registrato in questi primi giorni di ottobre, c’è un incremento di 22 centesimi al litro, più di 7 mila euro a mezzo per fare il pieno nel corso dell’anno”. È quanto afferma Patrizio Ricci al congresso nazionale dell’Unione CNA Fita tenutasi il 10 ottobre che lo ha confermato Presidente nazionale per i prossimi quattro anni. “Si tratta di costi che, al di là della solita leggenda metropolitana che ne paventa il ribaltamento sulla committenza e l’utente finale, rimangono tristemente sulle spalle degli autotrasportatori se lo Stato non interviene per calmierare i prezzi ed il MIMS per aggiornare immediatamente e rendere efficaci i valori indicativi di riferimento dei costi di esercizio dell’impresa di autotrasporto pubblicati lo scorso anno.”
Al consiglio nazionale è intervenuto anche il Presidente Nazionale di CNA, Daniele Vaccarino, che ha espresso una ferma condanna e profonda indignazione nei confronti delle violenze nel corso delle manifestazioni di sabato scorso. Vaccarino ha sottolineato che il settore dell’autotrasporto è fondamentale per garantire gli spostamenti delle persone e delle merci. “Gli effetti indotti della pandemia non lo hanno risparmiato ma è anche grazie al nostro essere sistema che siamo riusciti in questa circostanza, a portare una tempestiva assistenza alle imprese.”
Un sistema che con le modifiche statutarie si è innovato dando maggiore rilievo ai mestieri che sono al suo interno. “Ora si inizia una nuova fase in cui occorre trovare un rinnovato slancio anche se già ora è grande l’orgoglio per aver aggiunto un segno più ai nostri associati”. Vaccarino ha poi parlato del Pnrr indicando che “dobbiamo saper utilizzare al meglio le risorse che arriveranno dall’UE e soprattutto indirizzarle per attuare, finalmente, quelle innovazioni che i precedenti governi hanno sempre annunciato ma mai realizzato“.
Sul Pnrr si è soffermato anche Ricci evidenziando che “non sarà sufficiente per emulare il rilancio dell’Italia dei “Miracoli” dell’immediato dopo guerra, se si prosegue sull’onda lunga degli effetti indotti della pandemia. L’incremento del 17% del costo del gasolio, i paventati e scandalosi aumenti dei pedaggi del 26% sull’A/24 – A/25 e su altre autostrade italiane, la carenza di autisti, la concorrenza dei vettori stranieri che potrebbero non solo mettere a rischio la nostra salute ma anche aumentare il dumping sociale se nessuno controllerà il possesso del Green Pass, rischiano di far precipitare ulteriormente l’autotrasporto italiano. Confidiamo nel Governo Draghi, per porre rimedio a queste fondamentali tematiche e consentire veramente agli autotrasportatori del nostro Paese di non “fermarsi mai”.
Da parte nostra, prosegue Ricci, nei trascorsi quattro anni abbiamo caratterizzato la nostra azione di rappresentanza su tre pietre miliari: La lotta alle infiltrazioni mafiose con la nostra costituzione di parte civile nel processo “Aemilia” e “Caronte”; La costituzione di parte civile per il crollo del ponte “Morandi”; La class action contro il cartello dei costruttori di autocarri. “Sono certo che riusciremo a costruire altrettante importanti ed efficaci iniziative insieme al gruppo dirigente eletto in questi giorni”.
I presidenti nazionali di mestiere, eletti in occasione dei singoli consigli elettivi sono:
Simone Magellano, Presidente nazionale NCC Auto;
Riccardo Bolelli, Presidente nazionale NCC Bus;
Riccardo Carboni, Presidente nazionale Taxi;
Patrizio Ricci, Presidente nazionale Merci.