Una crisi lunga sette anni. Èquella che dal 2008 ha colpito il sistema moda marchigiano, in particolare le imprese di pelli e calzature, che hanno perso il 34,1 per cento del fatturato, di cui il 6,8 nel 2014. Ad affermarlo il Centro Studi CNA Marche, secondo il quale ad essere crollata è soprattutto la domanda interna che negli ultimi sette anni ha perso il 45,6 per cento del fatturato. Tutto questo ha inciso pesantemente sul fatturato realizzato dai contoterzisti. Queste imprese dal 2008 hanno perso commesse in modo apparentemente irreversibile e non sembrano in grado di riportarsi ai livelli precedenti. Il loro fatturato negli anni della crisi è diminuito del 43 per cento.
Più contenuto il calo del fatturato nel tessile abbigliamento che dal 2008 ha perso l’11,5 per cento e nel 2014 ha registrato un incremento del 2,5 per cento. Appena superiore il calo del fatturato interno (15,3) e di quello contoterzi (12,9).
“A salvare i distretti marchigiani della moda “ ha affermato il presidente CNA Marche Gino Sabatini “è stato l’export che ha registrato un incremento del 40,8 per cento dalla fine del 2008 ad oggi. Si è passati da 1,9 a 2,7 miliardi di euro di cui 2 miliardi grazie al calzaturiero. Una crescita costante negli anni ma che nel 2014 ha rallentato, con una crescita di soli 19 milioni di euro. Per le imprese del settore è fondamentale continuare a far crescere le esportazioni, soprattutto se se non riparte il mercato interno. Iniziative come il portale ‘Mood market’e il ‘Matching day delle moda’ servono proprio a favorire l’internazionalizzazione delle aziende della regione.”
Nel 2014 l’export del sistema moda ha costituito il 26,3 per cento delle merci marchigiane vendute all’estero, con una punta dell’85,8 per cento nella provincia di Fermo e del 51 per cento a Macerata. Un peso decisamente inferiore si ha a Pesaro Urbino (13,9), Ascoli Piceno (11,8) e Ancona (10,3).
Per rilanciare il sistema moda marchigiano, la CNA ha costituito “Mood Market”, una web community delle imprese calzaturiere, del tessile e dell’abbigliamento. Un progetto che si propone di connettere le imprese del sistema moda marchigiano a potenziali nuovi clienti sui mercati nazionali ed internazionali, attraverso azioni di web marketing e di e commerce.
Nell’ambito di questo progetto, Federmoda CNA delle Marche ha organizzato a Montegranaro il “Matching Day della moda”, un evento dedicato alle imprese del settore per avviare collaborazioni produttive e commerciali tra le imprese marchigiane del sistema moda. All’iniziativa sono intervenuti Lucia Trenta per CNA Federmoda Marche, Andrea Focacci vice area manager Unicredit Marche e Marco Ricetti docente Economia della Moda al Politecnico di Milano, tra gli ideatori del Sustenaibility Lab, piattaforma digitale di esperti dedicata alla diffusione della cultura della sostenibilità nel sistema moda.
”Per le imprese” ha sostenuto Richetti “dire sì alla moda sostenibile che si basi su un utilizzo ridotto o comunque attento della chimica può rappresentare un concreto vantaggio competitivo: infatti, i grandi marchi, attenti alla propria immagine e inclini a voler raggiungere il consumatore consapevole, stanno stilando vere e proprie “green list” di fornitori che siano in grado di garantire caratteristiche di non dannosità e sostenibilità dei materiali utilizzati.”
Attualmente le imprese marchigiane del sistema moda sono 6.366. Il settore prevalente è quello delle calzature con 4.034 aziende mentre 1.882 sono quelle dell’abbigliamento e 450 quelle attive nel tessile. Lo scorso anno sono diminuite di 139 unità di cui 121 nel calzaturiero, 10 nel tessile e 8 nell’abbigliamento. Oltre un terzo delle imprese (2.652) si concentra nel fermano ed altre 1.668 a Macerata. Ad Ancona sono attive 800 imprese, a Pesaro Urbino 745 e ad Ascoli Piceno 501.