Sulla trasmissione telematica dei corrispettivi, la moratoria introdotta in extremis nel decreto crescita ha scongiurato le sanzioni a carico di migliaia di imprese. L’Agenzia delle Entrate infatti ha confermato l’interpretazione della norma da parte di CNA che dispone la moratoria sul primo semestre di applicazione dell’obbligo della trasmissione telematica dei corrispettivi. L’Amministrazione finanziaria sottolinea, infatti, che nel primo semestre di applicazione dell’obbligo per evitare le sanzioni è sufficiente inviare i dati dei corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione, a prescindere dalle modalità di memorizzazione dei dati giornalieri.
La circolare dell’Agenzia delle Entrate chiarisce che coloro che ancora non hanno la disponibilità dei registratori telematici potranno “adempiere temporaneamente all’obbligo di memorizzazione giornaliera dei corrispettivi mediante i registratori di cassa già in uso ovvero tramite ricevute fiscali”.
Inoltre chi ha la disponibilità dei registratori telematici già in funzione adempie all’obbligo della certificazione dei corrispettivi secondo le modalità previste dall’articolo 2 del D.Lgs n. 127/2015, evitando di tenere e compilare il registro dei corrispettivi, ferma restando la facoltà di inviare i dati entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
Si tratta di una soluzione fortemente auspicata da CNA e da altre associazioni. Il motivo è che molte imprese rischiavano di essere sanzionate a causa delle difficoltà del mercato nel soddisfare la domanda per l’installazione dei nuovi registratori telematici o per adeguare gli attuali misuratori fiscali. Sarebbe stata una vera ingiustizia multare artigiani e commercianti per gli oggettivi problemi del mercato nel soddisfare, nei tempi dovuti, tutte le richieste.
Tuttavia emerge ancora una volta che il legislatore, oltre a trasferire gli oneri dei controlli sulle imprese, non procede in via preliminare ad una analisi d’impatto delle nuove disposizioni sulla platea di soggetti tenuti ad applicarle e sugli intermediari che li assistono. Al tempo stesso non prevede un adeguato periodo di sperimentazione per dare il tempo a tutti gli operatori di abituarsi al nuovo obbligo.