Con una lettera indirizzata al Sottosegretario alle telecomunicazioni On. Antonello Giacomelli ed al Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, CNA Installazione Impianti, Anitec, Asas, Confartigianato e Comitato Smart Building hanno evidenziato le criticità relative al Bando per la concessione di incentivi alla domanda di servizi a banda larga in aree a fallimento di mercato e prive di copertura terrestre.
Responsabile del bando è Infratel Italia SPA, soggetto incaricato dal Ministero dello Sviluppo Economico dell’esecuzione per l’implementazione dei modelli di intervento b) e c) approvati dalla Commissione europea con Decisione C(2012) 3488 del 24 Maggio 2012 che hanno l’obiettivo di finanziare apparati di connessione internet a favore degli abitanti delle zone cosiddette a fallimento di mercato rispetto allo sviluppo di reti terrestri di banda larga e ultralarga. E’ noto, infatti, che una percentuale non irrilevante della popolazione italiana (tra il 2 e il 3%) rimarrà comunque esclusa da qualsiasi forma di connettività ed il bando ha lo scopo di garantire il raggiungimento almeno degli obiettivi minimi dell’Agenda Digitale Europea. Altri Paesi europei, tra i quali Francia e Inghilterra, hanno da tempo attivato analoghe procedure di finanziamento alla domanda.
Il bando ha previsto un primo passaggio di selezione degli operatori ed un secondo passaggio con la firma della convenzione tra operatori e Ministero, a regolamentare le procedure di finanziamento. Il bando di selezione è stato pubblicato il 21 dicembre 2014 e regolarmente chiuso il 16 gennaio 2015 con l’identificazione degli operatori idonei a beneficiare del provvedimento.
Durante la procedura e dietro richiesta degli operatori – è scritto nella lettera inviata al MiSE – Infratel ha ufficialmente riconosciuto loro la possibilità di rivalersi sull’utente finale per la cifra eccedente al contributo nell’eventualità di un’installazione particolarmente costosa.
Infratel ha successivamente organizzato una riunione con gli operatori selezionati allo scopo di perfezionare la convenzione assicurando in tempi brevi la preparazione della convenzione e l’avvio delle operazioni.
Inspiegabilmente, a fine luglio 2015, Infratel ha invece inoltrato agli operatori selezionati una prima bozza di convenzione che ritrattava completamente quanto affermato nella risposta ufficiale fornita in fase di selezione. Una controproposta di convenzione avanzata dagli operatori sembra non essere stata accolta da Infratel che, in merito, non ha più fatto seguire alcuna comunicazione ufficiale.
“Questo stallo – afferma la nota delle associazioni di categoria – rischia di vanificare gli sforzi del MISE e di privare moltissimi cittadini dell’accesso paritario alla rete Internet previsto dalle direttive europee. Non meno grave è il danno arrecato agli operatori, alle aziende fornitrici e a migliaia di installatori professionisti, privati così di un’importante occasione di lavoro”
Al Ministero è pertanto stato chiesto un intervento diretto per l’apertura di un tavolo di confronto che coinvolga Infratel e gli operatori selezionati e che porti al superamento dell’attuale situazione di impasse e alla stesura di una nuova convenzione, nel rispetto delle linee di azione dell’Agenda Digitale e dell’integrità economica degli operatori stessi.