“Siamo sostanzialmente favorevoli al piano spiaggia di Pescara, a condizione che venga cancellata la norma che prevede incrementi di volumetria del 25% per alcune concessioni”. E’ quanto sosterrà domani il responsabile di Cna Balneatori Abruzzo, Cristiano Tomei, nel corso della consultazione indetta dal presidente della commissione consiliare “Grandi infrastrutture e mobilità del Comune di Pescara, Francesco Pagnanelli. A detta di Tomei, a ben guardare, la norma “sotto accusa” «è del tutto priva di ricadute positive per la stragrande maggioranza degli stabilimenti balneari cittadini. L’indicazione fin troppo precisa di alcuni requisiti – attività che si snoda per l’intero arco dell’anno; disponibilità di almeno 4mila metri quadrati di arenile; presenza di almeno dieci dipendenti assunti per tutto l’anno – circoscrive di fatto la platea dei beneficiari dell’aumento di volumetria a un numero assai ristretto di concessionari».
Oltretutto, osserva ancora Tomei, «l’incomprensibile insistenza su questo punto, anche alla luce dell’allarme suscitato nell’opinione pubblica attraverso gli organi di informazione, rischia di far passare sotto silenzio o in secondo piano, aspetti pure importanti della nuova normativa – e attesi da anni dalla stragrande maggioranza degli operatori – relativi ad esempio all’introduzione di materiali eco-sostenibili nella realizzazione delle strutture e di nuovi servizi di qualità rivolti alla collettività».
Per i balneatori della Cna, il piano spiaggia della più importante città abruzzese «avrebbe potuto rappresentare l’occasione, se affrontato assieme ai grandi problemi del nostro mare, come l’inquinamento dei fiumi e l’erosione delle spiagge, per ridare slancio alla nostra offerta turistica estiva. In questo senso, alcune recenti scelte della Regione, contenute nel Masterplan, muovono nella giusta direzione».