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Piccole imprese zavorrate. CNA: “Pressione fiscale e burocrazia rallentano lo sviluppo delle imprese”

“Vogliamo lanciare nel futuro le piccole e micro imprese dell’Alto Adige e del Trentino, ma il futuro passa per il superamento dei vecchi problemi rimasti irrisolti”. Lo ha affermato Claudio Corrarati, presidente uscente della CNA-SHV dell’Alto Adige e della CNA del Trentino Alto Adige, aprendo la conferenza stampa a margine dell’assemblea elettiva nella sala polifunzionale di piazza A. Nikoletti a Bolzano, realizzata in collaborazione con Cassa di Risparmio di Bolzano e Alperia.

L’appuntamento elettivo, che si tiene ogni quattro anni, è il momento in cui vengono rinnovati gli organismi dirigenti dell’Associazione: il presidente, l’ufficio di presidenza e la direzione. Durante la conferenza stampa è stata presentata la “bussola” per i prossimi quattro anni, ovvero il Manifesto della CNA “Chi siamo, cosa vogliamo” che identifica il ruolo e la mission dell’associazione e delle aziende associate.

“I problemi irrisolti – ha chiarito Corrarati – sono di due tipi. Il primo è la tassazione elevata, tanto che il Total Tax Rate tocca il 54,1% a Trento, che ha la miglior performance d’Italia, e il 57,5% a Bolzano, diciannovesima posizione. Gli imprenditori lavorano in media più di 200 giorni per pagare i tributi e i rimanenti 150-155 per i propri consumi personali e familiari. Più tasse si trasformano in maggior richiesta di contributi pubblici, che invece diminuiscono perché sono in calo le risorse della pubblica amministrazione per gli incentivi all’economia. L’Imi sugli immobili strumentali, la tassa sui rifiuti ed altre imposte legate agli investimenti sono una zavorra che non trova alcun alleggerimento. Il secondo problema è la semplificazione burocratica, che nessuna amministrazione sta affrontando con decisione. Il risultato è che gli imprenditori devono dedicare un elevato numero di giorni all’assolvimento delle incombenze burocratiche”.

Secondo Corrarati “pressione fiscale e burocrazia sono ganasce che rallentano lo sviluppo delle imprese. La politica parla per concetti come digitalizzare, innovare, risanare ma poi non mette in campo gli strumenti che danno alle aziende le giuste risorse per affrontare le nuove sfide. Sulla digitalizzazione, ad esempio, non possiamo correre se le reti sono lenti”.

Altro fronte è quello dell’Autonomia, che Corrarati sta vivendo in prima persona come membro della Convenzione dei 33: “Qualsiasi programma di sviluppo non va da nessuna parte se deve essere portato avanti in un territorio in cui si parla di autodeterminazione ma non di bilinguismo o trilinguismo attivo, con una Provincia per la quale si chiedono nuove competenze per dividere anziché unire e sviluppare insieme il futuro. Insomma, le nostre aziende avranno futuro in un territorio aperto e inclusivo e non in una autonomia esclusiva e chiusa. La politica e la Convenzione ascoltino la nostra voce”.

L’assemblea è per CNA-SHV un’occasione per tracciare anche il bilancio dell’ultimo quadriennio. “Siamo cresciuti molto nel ruolo politico-sindacale – ha affermato il presidente Corrarati – sia in Alto Adige sia in Trentino, cercando di caratterizzarci per uno stile propositivo e capace di aggregare il mondo economico al di là di ogni dimensione aziendale o etnia”.

Tra i risultati più importanti ottenuti spicca l’accoglimento delle proposte concrete per far ripartire l’edilizia, tramutate in strumenti reali dalla Provincia come l’anticipo del bonus fiscale e gli incentivi per i risanamenti energetici degli edifici pubblici e privati. E ancora, la soluzione in arrivo con la nuova legge urbanistica per scorporare l’alloggio dall’azienda nelle zone produttive senza rischiare di perdere la propria casa. Altro successo è l’abbattimento della tariffa dei rifiuti a Bolzano, tema sul quale la battaglia non è ancora finita perché CNA-SHV chiede ulteriori aggiustamenti del sistema di calcolo. L’associazione ha anche ottenuto che si facesse uno studio occupazionale sui centri urbani di fondovalle, dal quale è emerso che nelle città la disoccupazione è molto più pesante rispetto al resto della provincia. La battaglia contro l’abusivismo e la possibilità di condividere le postazioni di lavoro – facendo nascere reti di artigiani –  sono due temi che hanno toccato i settori acconciatura ed estetica.

Non solo successi negli ultimi 4 anni di CNA-SHV. Il presidente Corrarati ha sottolineato la fine dell’esperienza del Consorzio Gest per le manutenzioni programmate degli edifici e della Südtirol Esco per i risanamenti energetici “entrambi vittima dei tempi lunghi della politica che hanno affossato la capacità innovativa e la voglia delle aziende di mettersi insieme”.

“In questi quattro anni – ha rimarcato Corrarati – abbiamo sviluppato la rete di CNA-SHV e le rappresentanze di categoria. Ora guardiamo al futuro con in mano il Manifesto della CNA, che vuole essere espressione di orgoglio, idee, richieste e impegno. Un manifesto che vuole sottolineare come fare impresa non è una scelta personale per arricchirsi, ma necessita una facilità di attuazione capace di creare posti di lavoro che noi per primi, come datori, vogliamo che siano stabili in un mercato stabile. Posti innovativi, adatti ai nostri giovani capaci di portare grandi idee e innovazione in un Paese che deve saper accelerare le riforme e la semplificazione della macchina amministrativa, intervenendo in modo pesante sui costi affinché si liberino risorse per gli investimenti”.

“Connessi al cambiamento” è lo slogan di CNA, ma non possono essere solo le aziende a cambiare: occorre che lo facciano simultaneamente anche le parti sociali e le forze politiche e amministrative. La necessità di uscire dagli schemi riguarda anche la contrattazione di 1° e 2° livello. “Non si abbia paura di perdere rappresentanza – ha detto Corrarati – perché occorrono nuove soluzioni per ridare credibilità alla rappresentanza stessa. È quello che sta facendo CNA-SHV con questo congresso: uscire dal ristretto ambito associativo per entrare nel contesto più ampio su base regionale, nazionale e internazionale”.

Ultima riflessione sull’artigianato nell’era dei social. “In questo mondo social e iperconnesso – ha concluso Corrarati – dobbiamo misurare la nostra qualità non per i “mi piace” che abbiamo sulla pagina o sui post ma sulla ricaduta delle nostre azioni per il contributo che le stesse danno al miglioramento della società. Un artigiano che arricchisce solo se stesso impoverisce la società. Un artigiano che esegue lavori di qualità, rispetta le regole, mantiene uno standard etico alto arricchisce l’intera società. Il vero artigiano è una ricchezza per tutti”.

 

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