“Per il Piceno, fondi così indirizzati hanno la duplice valenza di aiutare gli imprenditori che si vogliono mettere in gioco e di sostenere l’occupazione, sia intesa come titolari d’azienda che come dipendenti di questa” ha commentato Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli, alla notizia che la giunta regionale ha approvato i criteri per l’attivazione di due strumenti, uno dei quali stanzierà 1,9 milioni di Euro per il sostegno alla creazione di impresa nei comuni dell’area di crisi del Piceno.
In base all’intervento, ogni progetto di impresa, presentato dal soggetto disoccupato, potrà beneficiare di un contributo forfettario, fino ad un massimo di Euro 35.000, suddiviso in due tranche: la prima, pari a Euro 15.000, al momento della costituzione dell’impresa, ed una seconda, eventuale, fino ad un massimo di 20.000, nel caso in cui l’impresa neonata, al termine dei dodici mesi del progetto, proceda con assunzioni – ulteriori rispetto al titolare – a tempo indeterminato o determinato, con contratto annuale o biennale, nei casi previsti dalla normativa.
“Le delibere approvate – ha annunciato l’assessore Guido Castelli con delega alle aree di crisi industriale – dimostrano il costante impegno della Regione per il rilancio del tessuto produttivo di questi territori e per il reinserimento nel mercato del lavoro dei disoccupati residenti in queste aree. Il sostegno alla creazione di impresa è una misura con una forte appetibilità, ma in quest’ultimo scorcio della programmazione 2014/2020, lo strumento era inattivo solo nei 40 Comuni dell’area di crisi del Piceno, in quanto inserito in un Accordo di programma con il Governo di cui si aspetta ancora la firma della proroga fino al 2023. Per ovviare a questa mancanza e assecondare le richieste del territorio, abbiamo deciso quindi di svincolare dall’Accordo il plafond di 1,5 milioni di Euro a valere su risorse FSE dedicate a questo intervento e farlo partire subito, mantenendone la destinazione territoriale”.
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