Oltre a un indispensabile cambio di marcia sul fronte della Transizione 5.0, per favorire un Piceno che vuole continuare a crescere lasciandosi alle spalle le attuali difficoltà è necessario sostenere la competitività delle Pmi locali attraverso misure in linea con le esigenze del territorio.
Per CNA Ascoli Piceno la sfida della doppia transizione digitale e ambientale impone nuovi investimenti, da portare avanti anche nell’ambito del Pnrr. Ad oggi il piano procede a rilento, e dei circa 80 miliardi previsti per il 2023 si è speso circa la metà. Dal punto di vista dell’Associazione, investire entro il 2024 almeno 20 miliardi non ancora impiegati garantirebbe nuova linfa all’economia, soprattutto nell’ambito degli investimenti pubblici e delle infrastrutture.
Il sostegno agli investimenti, inoltre, richiede un tempestivo rifinanziamento della legge Sabatini e, in particolare, l’estensione della Zes al Piceno. In questi mesi si è assistito a un confronto impari tra le aziende del territorio e quelle attive a pochi chilometri di distanza, in Abruzzo e in particolare del Teramano, dove il tessuto imprenditoriale può contare su importanti benefici fiscali e incentivi alla formazione e all’occupazione.
L’introduzione della Zes e di altre misure utili a sostegno degli investimenti pubblici e privati consentirebbe di contenere il calo demografico che, ormai da anni, affligge il Piceno e le Marche.
Secondo l’Istat, infatti, nei prossimi quattro anni gli over 60 marchigiani aumenteranno dell’8%, a fronte di un calo del 4% della popolazione compresa tra i 18 e i 59 anni. Se da un lato la sostituzione di risorse preziose ma ormai prossime alla pensione necessita di una nuova classe professionale attiva nei settori più richiesti, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale e alle energie rinnovabili, dall’altro impone una riflessione sulle sorti della piccola e media impresa locale.
Secondo i dati di Movimprese-Camera di Commercio delle Marche, nel primo trimestre del 2024 la provincia di Ascoli ha registrato un tasso di crescita delle imprese del -0,32%, con 384 iscrizioni e 456 cessazioni, il migliore del panorama regionale ma non per questo meno preoccupante in ottica presente e futura.
Per invertire la tendenza e favorire la crescita e lo sviluppo di nuove startup innovative, guidate da giovani con elevate competenze tecnologiche, sarà necessario che le istituzioni tutelino le nuove imprese e le affianchino nel proprio percorso di crescita. In particolare, la messa a punto di prodotti e servizi richiede maggiori garanzie sul piano della raccolta di capitali, con il sistema finanziario italiano ancora focalizzato sul credito tradizionale, a scapito della funzionalità del crowdfunding.
“Come Associazione ribadiamo la necessità di scaricare a terra in maniera efficace i fondi del Pnrr e di estendere la Zes anche al Piceno – dichiarano Arianna Trillini e Francesco Balloni, presidente e direttore della CNA di Ascoli Piceno – in modo da dare continuità alle misure di sostegno alla ricostruzione sul piano materiale e immateriale. L’imprenditoria del futuro non potrà fare a meno del contributo delle nuove generazioni, che meritano di essere coinvolte appieno in un percorso di rinascita che dovrà necessariamente tener conto anche delle attuali difficoltà sul piano del consolidamento e del finanziamento delle startup. Solo superando le criticità e il ritardo accumulato in questi ultimi anni sarà possibile costruire un futuro solido per il tessuto imprenditoriale del Piceno”.