“La nostra associazione rappresenta le piccole e medie imprese, – premette Graziano Turini, coordinatore CNA area del Cuoio – quelle sulle quali, specie in una economia di distretto, sono scaricati la maggior parte dei costi di flessibilità che sono necessari ai prodotti del distretto per rimanere competitivi sui mercati internazionali. I voucher sono uno di questi strumenti, perché possono garantire la copertura di situazioni in cui tale flessibilità è necessaria; si tratta di uno strumento previsto dalla legge e pertanto pienamente legittimo. Diverso è il caso degli abusi, in particolare quando le ore effettivamente lavorate vengono coperte solo parzialmente, che rappresentano un fenomeno da sanzionare anche perché in questo modo chi vi ricorre fa dumping nei confronti delle aziende corrette che devono sostenere costi più alti di manodopera per le stesse unità di prodotto. Questo è il primo dato da cui partire. Poi –prosegue nel suo intervento Turini – è giusto anche riflettere se e in che modo lo strumento voucher possa corrispondere ad un valido metodo per coprire le sacrosante esigenze di flessibilità delle imprese che devono rispondere in tempi rapidissimi a picchi e cali improvvisi di commesse.
Forse potrebbero essere più corrette altre forme di flessibilità contrattuale, ma rimane il fatto che il voucher c’è, è legittimo e se viene usato nei termini previsti dalla legge, visto che è pure meno oneroso di altre forme contrattuali, non si può pensare di impedirne l’utilizzo. Guai quindi a fare di ogni erba un fascio. Non ci stiamo a generalizzare o a demonizzare questo strumento: la maggioranza delle aziende che rappresentiamo ricorrono ai voucher solo in casi eccezionali e ne fanno un uso assolutamente legittimo e corretto. Chi si comporta scorrettamente danneggia in primo luogo le aziende serie e quindi va individuato, isolato e sanzionato”.
“Dall’introduzione delle ultime riforme del mercato del lavoro l’occupazione nelle micro e piccole imprese è in ripresa: dal dicembre 2014 a marzo scorso il numero degli occupati è aumentato del 4,3 per cento. Va inoltre tenuto presente che nelle micro e piccole imprese la stabilità dell’occupazione rimane un elemento fondante e strutturale: riguarda, infatti, l’87,8 per cento dei contratti. E si capisce: per un piccola impresa il vero patrimonio è il ‘saper fare’ dei suoi addetti, e certe cose si imparano solo nel tempo”(dati nazionali – fonte: Osservatorio Mercato del Lavoro CNA).
“Secondo noi – è la conclusione di Graziano Turini – si devono far funzionare di più i metodi di verifica che ci sono come ad esempio l’apposito Osservatorio del Ministero del Lavoro per monitorare e sanzionare gli abusi e per evitare che divenga purtroppo causa di nuovo precariato e il suo utilizzo spregiudicato spesso copra situazioni di illegalità e lavoro nero. . Nel territorio distrettuale i temi della legalità, dell’etica e della responsabilità sociale di impresa costituiscono da tempo scelte strategiche nelle quali CNA si riconosce appieno. Il tema è al centro della nostra attenzione da tempo anche in rapporto con altre associazioni di categoria e il Comitato di Distretto il luogo nel quale discutere e condividere soluzioni, a partire dalla definitiva messa a regime del Codice Etico di Distretto e una sua contestuale valorizzazione in termini di immagine.”