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Politica Agricola Comune

 

AGGIORNAMENTO LAVORI CAMERA 

Risoluzioni:

 

7-01165 

On. Gallinella (M5s)

7-01169 

Oliverio (PD)

 

Stato iter:

in corso

COMMISSIONE X ATTIVITA’ PRODUTTIVE

 

Iniziative in materia di Politica agricola comune

 

E’ iniziato, nella seduta del 7 febbraio, l’esame delle risoluzioni indicate in oggetto.

 

La politica agricola comune (PAC) è stata oggetto negli ultimi anni di revisioni con l’intento di rendere  il comparto più competitivo ed autonomo rispetto a strumenti di intervento pubblico diretto  e maggiormente rispondente ad un’attività produttiva sostenibile per l’ambiente.

L’abbandono del controllo della produzione attraverso l’abolizione delle quote, la riduzione degli interventi a sostegno del mercato, la globalizzazione dei mercati e gli accordi di libero scambio,  hanno esposto il comparto a situazioni di instabilità dei prezzi nei mercati agricoli, con conseguenti ridotti  margini di profitto per gli agricoltori. 

Gli strumenti previsti dalla nuova PAC 2014-2020  in taluni casi sono risultati insufficienti o non adeguati a fronteggiare le situazioni di  crisi in cui si sono trovati alcuni specifici comparti.

 

Con la  risoluzione n. 7-01165 si chiede al Governo un impegno a rivedere in sede di politica agricola comune post 2020:

– le norme sul greening  di modo che sia previsto il solo obbligo di avvicendamento colturale per le aziende ubicate in aree “non svantaggiate”. 

– L’attuazione del principio del sostegno alle colture in difficoltà, attraverso la soppressione della componente “aiuto accoppiato”.

– L’allargamento, attraverso apposite norme, a tutti i prodotti agricoli e agroalimentari  dell’obbligo dell’indicazione dell’origine in etichetta

– la  tutela e promozione delle filiere corte. 

   
Con la risoluzione n. 7-01169 si chiede al Governo un impegno ad assumere, in sede di politica agricola comune,  iniziative utili a:

– aggiungere al parametro della superficie agricola utilizzata – SAU,  altre variabili in grado di rappresentare il contributo che l’azienda fornisce all’economia e all’occupazione, quale il livello di occupazione e il valore aggiunto.

– Migliorare la competitività del settore agricolo rafforzando le forme organizzate dei produttori, in modo da rafforzarne il potere di mercato e il potere negoziale, e favorire la creazione di mercati locali accanto ai mercati globali. 
– Intervenire presso sedi comunitarie per valutare la possibilità che l’attuale componente “accoppiata” dei pagamenti diretti possa svolgere più un ruolo anticiclico, legato all’andamento dei prezzi, che di aiuto settoriale stabilito ex ante e rinegoziabile su base biennale come ora.

– Rafforzare le  organizzazioni comuni di mercato quale strumenti utili in grado di razionalizzare e modernizzare i mercati, svolgendo nel contempo un ruolo importante nella gestione delle crisi e prevedendo anche una specifica organizzazione comune di mercato per il settore lattiero.

– Sostenere che la proposta contenuta nel regolamento “Omnibus” di abbassare la soglia per i fondi di stabilizzazione dei redditi, oltre la quale scatta la possibilità di compensazione,   sia estesa anche alle altre tipologie di risk management ed, in particolare, alle assicurazioni, che risultano essere lo strumento più diffuso tra gli agricoltori europei, favorendo il ricorso a formule assicurative collegate alla produzione ma anche al clima ed al mercato. 

– Rendere la normativa comunitaria sulla consulenza  per i produttori applicabile anche in Italia soprattutto nei casi di avvio di nuove aziende.

– Far sì che  la norma sull’agricoltore attivo non venga rimessa in discussione e sia consentita agli Stati membri la necessaria flessibilità nell’applicazione della stessa, garantendo l’indirizzo delle risorse prioritariamente verso chi vive di agricoltura. 

 – mantenere alta l’attenzione sul ricambio generazionale  nel settore agricolo.

 

Il seguito dell’esame delle risoluzioni è stato rinviato ad altra seduta.

 

 

 

 

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