I contratti firmati tra associazioni datoriali e sindacati poco o per nulla rappresentativi mettono a rischio la bilateralità edile, alimentano irregolarità e lavoro nero e dunque riducono le tutele e la sicurezza dei lavoratori. È l’allarme lanciato dal Presidente di CNA Costruzioni, Enzo Ponzio, intervenendo a una tavola rotonda nell’ambito delle celebrazioni dei 20 anni del DURC, organizzata da CNCE. Ponzio ha messo in rilievo l’importanza della bilateralità nel settore edile, in quanto “rappresenta un pilastro fondamentale per il settore, capace di garantire e tutelare lavoratori e imprese”.

Il Presidente di CNA Costruzioni ha poi posto l’accento sul ruolo cruciale svolto dal DURC e dai meccanismi di rilascio tramite le edilcasse e casse edili, strumenti che hanno permesso al settore di realizzare un sistema di regolamentazione solido. Questi meccanismi non solo proteggono i lavoratori, ma contribuiscono anche a creare una concorrenza leale tra le imprese, fungendo da barriera contro il lavoro nero e le irregolarità.

L’intervento di Ponzio ha poi ampliato il discorso sul valore complessivo del sistema bilaterale, elogiando le scelte compiute a livello nazionale nel campo della sanità, della previdenza, della formazione professionale e della sicurezza. Secondo Ponzio, la bilateralità va interpretata non come un costo, ma come un vero e proprio investimento. Essa è il risultato di una volontà condivisa dalle parti sociali di creare un ambiente più sicuro e regolamentato per tutti gli attori del comparto edile.

Preoccupano pertanto la recente tendenza che vede la firma di contratti tra associazioni e sindacati poco rappresentativi. Ponzio ha sottolineato che tali accordi potrebbero mettere a rischio l’equilibrio delicato del settore edile, poiché l’assenza di tutele adeguate per i lavoratori e il mancato rispetto degli standard di sicurezza conducono a una pericolosa deregolamentazione del settore.

In questo contesto, Ponzio ha lanciato un chiaro appello alla politica, chiedendo un’azione decisa per evitare che questa deriva diventi realtà. Le istituzioni, ha affermato, devono garantire che gli accordi stipulati nel settore rispettino i principi fondamentali di sicurezza, equità e trasparenza.

Infine, Ponzio ha rivolto un appello al direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro per fare chiarezza su alcuni aspetti legati alla patente a crediti, strumento di cui si è parlato molto negli ultimi anni. In particolare, ha richiesto un chiarimento urgente riguardo al DURF (Documento Unico di Regolarità Fiscale) e su altre questioni ancora irrisolte che potrebbero avere un impatto significativo sull’operatività delle imprese.