Una postazione mobile di Cna e Fidimpresa Marche è in funzione ad Arquata del Tronto per assistere le imprese colpite dal terremoto. Imprese che, passata la prima fase dell’emergenza, stanno contando i danni. Danni diretti ma anche danni indiretti. Una ricognizione sulla situazione delle attività produttive dell’area terremotata, è stata effettuata dalla presidenza della Cna Marche, che si è riunita ad Ascoli Piceno, nella sede dell’associazione artigiana.  Alla postazione mobile della Cna possono rivolgersi sia gli imprenditori sia i cittadini che troveranno a loro disposizione personale del Caaf Cna e del Patronato Epasa Cna per tutte le pratiche legate al terremoto e per le scadenze ordinarie.

La Cna ha incontrato a Palazzo Chigi il sottosegretario Claudio De Vincenti, il commissario alla ricostruzione Vasco Errani, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e i rappresentanti delle Regioni coinvolte nel sisma.  Si è parlato dello stop alle tasse per le imprese coinvolte dal sisma, della ricostruzione, di legalità e di come sostenere la ripresa economica delle zone colpite. “E’ stata fissata la linea su come impostare tutta la ricostruzione e su come aiutare le imprese – spiega la Cna – e quanto stabilito ci soddisfa”. Ci sarà il blocco immediato dei contributi e delle tasse per le imprese che sono state coinvolte, presto ci saranno gli atti formali per l’Inps, l’Agenzia delle Entrate e i Comuni. Abbiamo posto anche la questione che riguarda il cosiddetto Durc, che potrebbe danneggiare alcune imprese. Noi abbiamo proposto che per il Durc valga la data del 24 agosto come riferimento e non quelle successive.”

Poco più di 3.700 imprese, 670 delle quali con sede ad Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto, e oltre 5mila addetti. Queste le attività produttive, soprattutto di piccola dimensione e a carattere familiare, presenti nell’area colpita dal  terremoto del 24 agosto scorso.

“Sono più di cinquanta” afferma la Cna  “le attività commerciali, ricettive e manifatturiere che sono state costrette a chiudere ad Arquata del Tronto, Acquasanta Terme, Montemonaco e Montegallo. Ma danni diretti ed indiretti li hanno subiti anche molte imprese dei comuni montani di Comunanza, Amandola, Mntefortino, Roccafluvione fino ad arrivare ad Ascoli e a San Benedetto. In queste zone numerose sono le aziende che hanno denunciato cali di commesse , problemi per farsi pagare lavori già effettuati, svuotamento delle proprie strutture ricettive e commerciali, disdetta delle prenotazioni.”

Mentre proseguono  il censimento e il monitoraggio delle aziende che hanno subito danni, attraverso il Confidi Fidimpresa Marche la Cna sta attivando azioni specifiche su moratorie, sospensione dei tributi e richieste di finanziamenti  per sopperire alla liquidità mancante da incassi non ricevuti. I finanziamenti accesi con Fidimpresa Marche nei territori colpiti dal sisma ammontano a 8,5 milioni di euro.  Intanto è sceso in campo anche l’Ebam, che ha attivato il Fondo per le calamità naturali a disposizione delle imprese iscritte all’Ente Bilaterale Artigianato Marche. Le imprese che hanno subito danni potranno ottenere fino al 20 per cento delle spese effettuate per porre rimedio ai danni del terremoto, con un massimale di 8 mila euro.

Dopo aver promosso la raccolta, nei giorni successivi al sisma, di sedici bancali con vestiario, alimenti e beni a lunga  conservazione, la Cna ha coinvolto la categoria degli odontotecnici, che si sono resi disponibili a prestare la loro attività nelle tendopoli per aiutare al rifacimento delle protesi che sono andate smarrite col terremoto e che per molti anziani, rappresenta un grave problema. Inoltre acconciatori e artigiani per fare corsi e dimostrazioni di artigianato artistico, per tenere impegnate le persone sistemate nelle tendopoli. Per le imprese disponibili ad effettuare lavori nelle zone colpite dal sisma, la sala operativa ha istituito una check list da cui attingere.

“Una volta usciti dall’emergenza” dichiara la Cna “sarà prioritario predisporre un piano per la messa in scurezza delle strutture e del territorio, garantendo il pieno rispetto delle normative sulle modalità di lavoro e cercando di favorire e tutelare le imprese locali per una rapida e sicura ricostruzione”.

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