Quando è stato svelato al pubblico in teatro si è levato un lunghissimo applauso: un fondale di otto metri di larghezza per sei di altezza dipinto completamente a mano con la riproduzione fedele di uno dei più apprezzati dipinti di Raffaello: la Muta. E’ stato il momento più emozionante dell’evento conclusivo de “La Muta del Terzo Millennio”, il progetto targato CNA di Pesaro e Urbino, CNA Artistico-Tradizionale nazionale, Accademia di Belle Arti di Urbino, Royal College of Art di Londra; con il sostegno della Regione Marche, Comune di Urbino e la collaborazione di Enel. Un progetto che ha reinterpretato il capolavoro del pittore urbinate secondo la visione di giovani artisti delle due accademie e dei sarti e orafi artigiani della CNA.
Sono occorsi ben cinque giorni di lavorazione al pittore Rinaldo Rinaldi e agli allievi del Biennio di scenografia per ricreare su grande scala e nei più piccoli dettagli il piccolo ma prezioso dipinto di Raffaello. Il pubblico del Teatro Sanzio ha potuto così ammirare in poco più di due minuti, grazie ad un filmato realizzato con la tecnica del time lapse, il meticoloso lavoro di Rinaldi e dei suoi allievi. A sottolineare la frenetica ricostruzione del grande fondale, le note del pianista Mario Mariani che ha dato vita a sua volta ad una intensa e pertinente performance.
Al termine la Cerimonia di premiazione de “La Muta del Terzo Millennio”, con una giuria di grande qualità che ha valutato le opere dei giovani artisti che hanno partecipato al progetto. Tra loro la stilista Alberta Ferretti; la direttrice di Marie Claire Italia, Antonella Antonelli; la direttrice di Flash Art, Arianna Rosica; il direttore del Museo Madre di Napoli, Andrea Viliani; l’artista Paolo Canevari.
Sono stati premiati, per il Royal College of Art di Londra Cibelle Cavalli Bastos con (Self.i.e.) e Paula Knorr. Per l’Accademia di Belle Arti di Urbino, Andrea La Rocca con Mut(azione) e Dario Picariello con (Senza titolo).
Hanno portato il loro saluto all’iniziativa il sindaco di Urbino, Maurizio Gambini, e quello dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, Giorgio Londei. A rappresentare la CNA, il presidente provinciale Alberto Barilari, che ha sottolineato come “la fusione tra arte e artigianato sia uno dei punti chiave del progetto ed è proposta sia come momento di riscoperta e di recupero delle conoscenze pratiche e manuali che costituiscono un patrimonio culturale inestimabile, sia come occasione di rinascita e confronto tra la tradizione d’epoca e l’arte contemporanea”. A presentare la serata il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, Umberto Palestini.
Al centro dell’evento, la performance che ha avuto per protagonisti gli allievi della scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Urbino coordinati dallo scenografo Francesco Calcagnini e che ha restituito al pubblico presente in teatro il capolavoro di Raffaello in dimensioni mai viste prima. La perfomance si è completata grazie al coordinamento di Davide Riboli, con le riprese ed i video in time lapse di Andrea Solomita; Roberto Montanaro; Fabrizio Casolino; Jacopo Evangelista e Tarek Ben Slimane. Il tutto commentato, come detto, dalle musiche di Mario Mariani che al pianoforte ha accompagnato le immagini in time lapse relative alla lavorazione della mega tela.
All’ingresso del teatro un’altra originale perfomance, con una modella avvolta da pneumatici e camere d’aria che gli spettatori potevano gonfiare tramite delle pompe manuali ed ispirata ovviamente alla Muta di Raffaello ma anche al femminicidio e alla violenza alle donne a cura di Noa Pane.
Nel progetto sono stati coinvolti giovani stilisti italiani e inglesi e realtà sartoriali-artigianali e orafe della provincia di Pesaro e Urbino. In particolare Campanelli sartoria di Fano e Naser Aumeer; Sartoria Crescentini di Pennabilli; e Giorgio Aguzzi della oreficeria artistica All Gold di Fossombrone.