Definire un assetto di regole per riconoscere l’inquadramento giuridico della figura del toelettatore di animali d’affezione è quanto prevede la proposta di legge n. 597, fortemente sostenuta dalla CNA, presentata dagli onorevoli Maria Chiara Gadda, vice presidente della Commissione Agricoltura e Fabrizio Benzoni della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera e illustrata oggi in conferenza stampa.
All’iniziativa hanno partecipato anche l’onorevole Sara Moretto, che nel 2021 ha aperto la strada attraverso la presentazione di una analoga proposta, e Chiara Piccionetti, presidente nazionale della Federazione Nazionale Toelettatori (affiliata a CNA).
Tra il 33% e il 48% (secondo una recente indagine del Censis) delle famiglie italiane ospita almeno un animale da compagnia. Si tratta – fonte Euromonitor – in larga prevalenza di pesci (29,9 milioni) e di uccelli (12,9 milioni), ma una presenza molto significativa è costituita dai cani (8,8 milioni) e dai gatti (10,2 milioni), ossia da animali di taglia più grande e portatori di bisogni alimentari e di cura certamente di ordine superiore. Relativamente a questi ultimi un ruolo sempre più rilevante stanno assumendo quei servizi che pur non essendo riconducibili alle cure veterinarie, sono fondamentali per mantenere gli animali in un buono stato di salute (pulizia pelo, occhi, orecchie, unghie, ecc.). Questo tipo di servizi sono svolti da imprese che – sotto il profilo statistico – sono oggi inquadrate nel codice Ateco “Servizi per la cura degli animali domestici” e hanno raggiunto le 5.059 unità. Il loro numero, negli ultimi anni, è in crescita costante (+11,9% dal 2018 ad oggi), ma certamente è destinato ad aumentare ancora, soprattutto grazie all’interesse crescente per la figura professionale del toelettatore.
Secondo le stime dell’Area Studi e Ricerche CNA, si può ragionevolmente prevedere che questo tipo di servizi ha davanti a sé un mercato potenziale molto importante. Guardando al solo segmento canino, considerando un trattamento ogni due mesi per almeno la metà dei quasi nove milioni di cani da compagnia presenti nelle case delle famiglie italiane, si può stimare per i prossimi anni un obiettivo di fatturato complessivo di circa 750 milioni di euro. L’impatto sulla crescita delle piccole imprese del settore sarebbe considerevole, ma soprattutto si aprirebbero opportunità occupazionali per almeno 10.000 operatori della toelettatura impiegati nelle aziende già esistenti o in altre ancora da costituire.
“Ciò che nel 2021 appariva con evidenza era la mancanza di un inquadramento professionale chiaro e omogeneo per il settore” dichiara l’onorevole Moretto. “Questa mancanza è emersa con maggior vigore durante la pandemia, periodo nel quale gli animali d’affezione hanno svolto un ruolo primario nelle famiglie e nella società. Il loro benessere e la loro igiene dovevano e devono essere messi nelle mani di chi ha i requisiti per farlo con serietà e preparazione”.
“Oggi la figura del toelettatore non gode di alcun inquadramento giuridico” afferma l’onorevole Gadda. “La mancanza di una legislazione specifica di carattere nazionale ha dato luogo a una regolamentazione regionale frammentata e differenziazioni territoriali notevoli, sia sotto il profilo delle modalità di svolgimento dell’attività di toelettatura, che della qualificazione professionale di coloro che la esercitano”.
“I dati ci dicono che gli animali d’affezione entrano in milioni di case in tutta Italia e intervenire in questa materia significa anche garantire un servizio professionale e di qualità a chi ha scelto di avere un amico a quattro zampe” sottolinea l’onorevole Benzoni. “La proposta di legge punta a introdurre misure legislative organiche, con l’obiettivo di uniformare e omogeneizzare diritti e doveri degli operatori che praticano tale attività, potendo adesso fare leva sul recente riconoscimento della tutela degli animali inserita in Costituzione”.
“In questo contesto di forte disomogeneità, la più grande mancanza che il settore avverte è quella legata alla disciplina delle attività di formazione e dei relativi percorsi di qualifica professionale degli operatori” – ha aggiunto Piccionetti – “Il fenomeno della toelettatura – prosegue la presidente FNT – è finalmente arrivato all’attenzione del legislatore, chiamato a tradurre in legge le esigenze di una realtà economica e sociale in costante espansione. È tempo di nobilitare, anche in termini normativi, lavoro e professionalità di chi, con pazienza e dedizione, si occupa del benessere dei nostri animali”.