L‘Osservatorio nazionale della CNA sulla tassazione degli artigiani e della PMI, su richiesta della CNA di Ravenna, ha prodotto la sua ricerca annuale per la determinazione del peso esercitato dal fisco (total tax rate) sul reddito delle piccole imprese su scala nazionale attraverso la misurazione del livello di prelievo presente nei quattro Comuni più rappresentativi della provincia : Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia. In questo modo è stato possibile comparare il livello del total tax rate raggiunto nel nostro territorio sia con quello nazionale che regionale. L’Osservatorio della CNA ha preso come riferimento un’impresa manifatturiera, con un laboratorio di 350 mq, uno spazio espositivo di 175 mq, 5 dipendenti, un fatturato di 430mila euro/annuo e un reddito di impresa di 50mila euro/anno. Non si tratta, dunque, di stime ma di dati reali calcolati in modo puntuale sul caso specifico assunto come base dell’analisi.
L’Italia, come è noto, è il Paese con il più alto livello di tassazione tra quelli più industrializzati. Il total tax rate italiano previsto per il 2015 è pari al 62,2%. Nella poco edificante classifica del total tax rate per i comuni capoluogo, il gradino più alto del podio in Emilia-Romagna è stato occupato dal comune di Bologna che ha raggiunto un livello di prelievo del 72,9%.
Questa è la classifica completa dei comuni capoluogo emiliano romagnoli con il livello di total tax rate raggiunto e, tra parentesi, la posizione occupata su scala nazionale: Bologna, 72,9% (2); Parma 63,8% (33); ; Forlì 63,5% (36); Cesena 63,1% (40); Piacenza 61,7% (54); Ravenna 60,5% (71); Rimini 60,5% (72); Modena 59,8% (83); Ferrara 59,5% (90); Reggio Emilia 58,3% (101). È opportuno segnalare che la classifica nazionale su 116 comuni analizzati è capeggiata da Reggio Calabria (74,4%) ed è chiusa da Cuneo (54,5%).
La media del total tax rate dei quattro comuni ravennati è pari al 60,55%, molto vicina ai valori espressi dal capoluogo (60,5%). Tale media è il frutto di un total tax rate che a Cervia si colloca al 63,7%, a Lugo al 61,1% e a Faenza al 56,9%. Quindi, la posizione dei quattro comuni ravennati, globalmente intesi, si collocherebbe attorno al 68° posto rispetto alla classifica nazionale.
Va evidenziato, inoltre, che la tassazione locale sta assumendo un peso sempre più rilevante nella composizione del total tax rate, con una incidenza che è aumentata in maniera evidente soprattutto negli ultimi anni. Per le imprese è irrilevante che sia lo Stato piuttosto che la Regione o i Comuni a imporre maggiori tributi.
“Nel 2015, secondo i dati dell’Osservatorio – evidenzia Massimo Mazzavillani, direttore della CNA ravennate – si profila un calo dell’1,6% del peso complessivo del Fisco, che passa dal 63,8% del 2014 al 62,2% del 2015. E’ un passo nella giusta direzione. Tuttavia, rimane molto lavoro per i Sindaci, se intendono mettere mano a una razionalizzazione delle imposte che colga le esigenze del tessuto economico locale, in particolare dell’artigianato e della piccola e media impresa. Anche se va evidenziato che la comparazione con il dato del 2011 denota una maggiore attenzione degli amministratori pubblici al tema del prelievo fiscale nei confronti delle imprese che si è concretizzata proprio in quest’ultima fase attraverso una riduzione della percentuale di prelievo. E noi, come CNA, auspichiamo che si continui su questa strada”.
Cosa serve quindi per arrivare a un fisco sostenibile per le piccole imprese?
“La risposta – sostiene Claudio Carpentieri, responsabile politiche fiscali della CNA nazionale – è molto semplice: ridurre la pressione del fisco attraverso un’azione combinata che agisca su diversi fronti. Questa, in estrema sintesi, è la nostra proposta: rivedere e unificare i vari fondi taglia tasse nell’ambito della riforma fiscale; stabilire un nuovo principio nella tassazione “chi più dichiara meno paga”; istituire l’IRI (Imposta Reddito Imprenditoriale) per garantire anche alle imprese personali una tassazione proporzionale al 24%; in attesa dell’abolizione dell’IMU sugli immobili strumentali delle imprese, rendere l’IMU completamente deducibile dal reddito dell’impresa e dall’IRAP; tassare solo i redditi effettivamente incassati con il regime di cassa per determinare il reddito; eliminare lo split payment e il reverse charge con l’avvio della fatturazione elettronica e, inoltre, ridurre in modo drastico la ritenuta dell’8% sui bonifici relativi a spese per lavori edili detraibili”.
Di questo si è parlato presso la sede provinciale della CNA in viale Randi, 90 a Ravenna. Dopo la presentazione dell’indagine CNA da parte di Claudio Carpentieri, è seguita una tavola rotonda, coordinata dal direttore della CNA, Massimo Mazzavillani, a cui parteciperanno i sindaci di Ravenna, Fabrizio Matteucci; Faenza, Giovanni Malpezzi; Lugo, Davide Ranalli; e Cervia, Luca Coffari. Presiederà i lavori il presidente provinciale Pierpaolo Burioli.