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Presentata ricerca CNA: un futuro digitale più a misura di piccola impresa

Praticamente tutte le imprese dell’Emilia Romagna utilizzano internet per lavoro, ma solo una su due ha un proprio sito aziendale e utilizza almeno un social media nella propria attività aziendale. Tre imprese su quattro non sono attive nel commercio elettronico. I dati migliorano quando aumenta la dimensione dell’impresa. Sono questi i dati più significativi di una ricerca sulla digitalizzazione delle imprese realizzata da CNA, su un campione di 400 aziende dell’Emilia Romagna. Una ricerca che dimostra come soprattutto nelle microimprese la digitalizzazione non sia ancora sufficiente, un dato che spinge CNA ad essere sempre più a fianco degli imprenditori perché, afferma Paolo Govoni, Presidente CNA Emilia Romagna, “da qui al 2020 sarà la tecnologia a fare la differenza”. Allo stesso tempo CNA chiede alle Istituzioni, regione in primis, di sostenere una svolta digitale nelle piccole imprese, con incentivi a misura di piccoli imprenditori e con strumenti innovativi e flessibili quali ad esempio voucher a richiesta sulla digitalizzazione delle proprie attività, investimenti in condivisione tra imprese o che prevedano il noleggio di attrezzature per specifiche attività. La ricerca e le proposte di CNA sono state presentate oggi al convegno “Digital future” che si è svolto a Bologna presso l’Istituto Aldini Valeriani.

Entrando nel dettaglio della ricerca, il 95% delle imprese del campione utilizza internet per finalità lavorative, nella maggior parte dei casi per posta elettronica, acquisire documenti, svolgere pratiche amministrative e fare pagamenti. Ma solo il 52% del campione ha dichiarato di avere un proprio sito aziendale. Incide la classe dimensionale: meno della metà delle imprese sotto i 5 addetti è dotata di un sito internet, il dato sale al 67% per le imprese fra i 6 e i 9 addetti, all’80% per le imprese fra i 10 e i 20 addetti, all’82% per le imprese oltre i 20 addetti. Chi non ha un sito web nel 47% dei casi non lo ritiene utile per l’attività aziendale, nel 37% dei casi non ha risorse umane in impresa per sviluppare e aggiornare un sito web. La percentuale non cambia se si passa da internet ai social media: solo il 51% del campione sollecitato da CNA li utilizza nella propria attività aziendale. Il 73% non è attivo nel commercio elettronico, l’85% non ha mai utilizzato strumenti di fabbricazione digitale o affidato fasi di produzione a strutture che usano tali strumenti (es. stampanti 3D), l’82% non ha mai frequentato un fablab per la produzione o per apprendimento.

La digitalizzazione ormai è strategica per una piccola impresa – afferma Govoni – per favorirla, CNA ha creato partnership importanti con Google e Amazon, mette in relazione imprese digitali e tradizionali, le supporta nella partecipazione a fiere specialistiche come Maker Faire. E fornisce loro strumenti operativi come l’e-book che presentiamo oggi dove vengono fornite informazioni precise in merito alle leggi che regolano l’uso di immagini e contenuti sui vari strumenti digitali”.

E molte piccole imprese dimostrano come siano già casi eccellenti nel campo della digitalizzazione, come le aziende presentate oggi nel convegno di Bologna: la Demadental di Bologna che ha realizzato dispositivi protesici con stampanti 3d; la Tryeco di Ferrara che ha realizzato modelli 3D per il nuovo Museo Egizio di Torino; la Deltatech di Forlì che ha progettato e realizzato sensori per il Violino di Niccolò Paganini e per la Gioconda al museo del Louvre; la Lapsy di Modena esperta di “tecnologia indossabile” che ha creato braccialetti di gomma colorati per non perdere i bambini in spiaggia.

L’e-book “70 domande e risposte sulla proprietà intellettuale ai tempi di internet” è scaricabile gratuitamente sul sito di CNA Emilia Romagna www.cnaemiliaromagna.it. Cosa potete pubblicare sul vostro sito web o sulla vostra pagina Facebook? Sapete cosa rischiate se scaricate una musica da YouTube e la usate per un vostro video? Ci sono diritti d’autore sulle banche dati? A tutte queste e ad altre domande rispondono Ernesto Belisario e Guido Scorza dello studio legale E-Lex e Maria Pia Miani di Sixtema Interpreta.

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