La scorsa settimana, nel corso della riunione della Commissione ITRE del Parlamento europeo, è stato presentato il secondo report sullo stato del Digital Decade europeo, redatto dalla DG Connect della Commissione europea. La relazione ha esaminato i progressi in quattro settori chiave:
- connettività
- digitalizzazione delle imprese
- digitalizzazione della pubblica amministrazione
- competenze digitali
In linea con il Rapporto Draghi sul futuro della competitività europea, la Commissione ha sottolineato l’urgenza di completare la transizione digitale entro il 2030, anche se i risultati attuali dimostrano che i risultati sono insufficienti. Le PMI, pur rappresentando una parte fondamentale dell’economia europea, stanno riscontrando gravi difficoltà nell’adozione di nuove tecnologie entro il 2030. In particolare, l’accesso limitato ai fondi europei e la mancanza di competenze digitali avanzate tra i lavoratori rallentano questo processo.
Sebbene ci siano stati progressi nella connettività, come la diffusione del 5G, molte PMI faticano a sfruttare strumenti avanzati come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati, e la semplice creazione di una presenza online non è sufficiente a garantire un aumento di produttività e competitività delle imprese europee.
Un altro tema rilevante della discussione è stato la protezione dei dati, con riferimento al GDPR, e la necessità di un quadro legislativo condiviso per la gestione dei dati industriali e tecnologie chiave come l’intelligenza artificiale e il super computing. È stata menzionata anche la proposta dell’E-Wallet come possibile strumento per aumentare la sicurezza online, proteggendo in particolare i minori di età. Infine, è stato posto l’accento sulla necessità di garantire la sicurezza delle infrastrutture digitali, insieme alla sovranità digitale e fiscale dell’UE, aspetti fondamentali per mantenere l’indipendenza strategica nell’era digitale e sui quali la discussione continuerà a Bruxelles nella riunione del prossimo 17 ottobre.